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«A Reggio Calabria tutti gli imprenditori pagano le tangenti»

«A Reggio Calabria tutti gli imprenditori pagano le tangenti». Il quadro tracciato dal colonnello Valerio Giardina getta nel baratro la città dello Stretto. Un baratro che tutti conoscono, che tutt…

Pubblicato il: 25/11/2011 – 15:31
«A Reggio Calabria tutti gli imprenditori pagano le tangenti»

«A Reggio Calabria tutti gli imprenditori pagano le tangenti». Il quadro tracciato dal colonnello Valerio Giardina getta nel baratro la città dello Stretto. Un baratro che tutti conoscono, che tutti sanno e che pochi denunciano. Soprattutto è un quadro che dovrebbe fare riflettere tanto le istituzioni quanto le associazioni di categoria degli imprenditori e dei commercianti.
Già lo avevano svelato alcuni collaboratori, come Paolo Iannò, ma detto da un’ufficiale dell’Arma fa sicuramente un certo effetto e consente di capire come Reggio, a dispetto dei proclami fatti dalla politica negli ultimi anni, non sia una città sicura. Piuttosto una città a democrazia limitata.
In particolare, nell’udienza “Meta” il colonnello Giardina si è soffermato «sull’atteggiamento degli imprenditori che sono consapevoli di dover pagare la tangente alle cosche e conoscono perfettamente il meccanismo secondo il quale devono prima mandare “l’ambasciata” alla famiglia competente per territorio». Un meccanismo che è, addirittura, percepito dalle vittime come «legittimo» e propedeutico all’esecuzione di qualsiasi lavoro a Reggio Calabria. Tanto legittimo che «gli imprenditori inseriscono già in bilancio la “mazzetta” da dare alla ‘ndrangheta».
Ecco perché spesso si trovano in grosse difficoltà economiche quegli imprenditori che, a monte, non calcolano la parte da consegnare alle cosche.
«C’è una sola organizzazione a Reggio Calabria. – aggiunge Giardina – Due anime (i condelliani e i destefaniani) che fanno parte di un unico contesto criminale. E ogni anima ha i suoi interessi da perseguire pur lavorando assieme all’altra».
Poche parole che, indirettamente, passano la palla a chi, in riva allo Stretto, preferisce pagare e non denunciare e a chi conosce certi meccanismi e fa finta di non sapere che gli imprenditori pagano il pizzo.
Il colonnello Giardina non ha svelato chissà quale segreto, ma le sue parole non possono non colpire al cuore una città che qualcuno continua a dipingere come un paradiso ma nella quale per molti versi si è toccato il fondo.

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