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Acqua pubblica, Energia pulita chiede modifica dello statuto comunale

REGGIO CALABRIA Energia pulita continua a battersi contro la privatizzazione dell’acqua. Il movimento di Massimo Canale ha presentato una proposta per la modifica dello statuto del Comune di Reggio…

Pubblicato il: 25/11/2011 – 17:37
Acqua pubblica, Energia pulita chiede modifica dello statuto comunale

REGGIO CALABRIA Energia pulita continua a battersi contro la privatizzazione dell’acqua. Il movimento di Massimo Canale ha presentato una proposta per la modifica dello statuto del Comune di Reggio, al fine di introdurre il principio dell’acqua pubblica. Oltre allo stesso Canale, alla conferenza stampa svoltasi a palazzo San Giorgio erano presenti gli esponenti di Energia pulita Roberto Morabito e Laura Cirella, Nino Liotta, capogruppo in consiglio comunale del movimento ambientalista, Gianmarco Cantafio del Coordinamento acqua pubblica “Bruno Arcuri”, e il consigliere comunale Demetrio Delfino.
La proposta di modifica dello statuto comunale prevede l’affermazione del principio che l’acqua è un bene comune sul quale non è possibile trarre profitti e la cui gestione deve restare pubblica. Secondo Nino Liotta, anche alla luce del referendum del 12 e del 13 giugno, si tratta di un atto doveroso al fine di garantire il rispetto della volontà popolare che, a Reggio come in tutta la regione, si è espressa in maniera inequivocabile contro la privatizzazione dell’acqua: «Quasi 75mila reggini hanno votato “sì” al referendum, esprimendo chiaramente la propria volontà. L’acqua è molto più di un bene comune, non appartiene semplicemente all’uomo ma anche alla natura, è un diritto umano universale e inalienabile».
«Domani si terrà a Roma una mobilitazione nazionale per ribadire l’urgenza di procedere nel rispetto del risultato referendario – ha aggiunto Gianmarco Cantafio – . In molti comuni, a seguito di analisi specifiche, è stata riscontrata la non potabilità dell’acqua corrente. È inaccettabile. L’accesso all’acqua potabile deve essere garantito. Ma tale garanzia viene meno nel momento in cui la Sorical, società regionale che gestisce il servizio idrico, vanta crediti milionari nei confronti di molti comuni calabresi. Il Coordinamento acqua pubblica “Bruno Arcuri” ha presentato in consiglio regionale una mozione, già sottoscritta da otto consiglieri, che chiede la rescissione in danno del contratto con Sorical».
Per Roberto Morabito, «il rischio è che, come già successo in diversi comuni morosi, la Sorical decida di chiudere i rubinetti. Chiediamo che tale proposta di deliberazione venga esaminata in commissione e posta in calendario per la discussione in consiglio comunale prima della fine dell’anno. Ciò servirà anche al Comune di Reggio Calabria, debitore nei confronti di Sorical, a tutelarsi affinchè il servizio idrico non venga meno nella nostra città».
Un debito, ricorda l’ex candidato a sindaco Massimo Canale, che ammonta a 22 milioni di euro: «Il principio dell’acqua come bene comune e pubblico era stato inserito nel programma elettorale ed è stato un impegno che Energia pulita ha assunto da subito, ponendolo come caposaldo del proprio manifesto politico. Lavoreremo, sia in commissione che in consiglio, affinchè tale proposta venga largamente condivisa».

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