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Investimenti in agricoltura, il Tar annulla il “bando Trematerra”

CATANZARO Una tegola. Un macigno pesante che rischia di far perdere una fetta consistente di risorse comunitarie per rilanciare l`economia agricola calabrese: il bando relativo agli investimenti pr…

Pubblicato il: 28/11/2011 – 17:36
Investimenti in agricoltura, il Tar annulla il “bando Trematerra”

CATANZARO Una tegola. Un macigno pesante che rischia di far perdere una fetta consistente di risorse comunitarie per rilanciare l`economia agricola calabrese: il bando relativo agli investimenti programmati dagli imprenditori per l`ammodernamento delle loro aziende agricole (misura 121) è da annullare. Si tratta, in soldoni, di ottanta milioni che potrebbero perdersi definitivamente. La decisione è del Tribunale amministrativo regionale che con sentenza n.261 dello scorso 20 ottobre – resa pubblica il 22 novembre – ha annullato il provvedimento di revoca disposto dall`Autorità di gestione del Psr del precedente bando e, conseguentemente, le procedure di selezione del nuovo. Azzerando di fatto la misura principale dell`intero Programma. Una beffa, visto che la decisione del Tar è arrivata poche ore prima dei proclami vittoriosi, rilanciati dall`assessore regionale, Michele Trematerra, nel corso dell`ultimo Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale (Psr) calabrese. Proprio a Corigliano Calabro – dove per due giorni si è svolto il Comitato – l`esponente della giunta Scopelliti aveva lodato la capacità di spesa ma soprattutto di gestione del Psr Calabria 2007-2013. Ignorando forse che, nel frattempo, la giustizia amministrativa aveva smontato un pezzo importante di quel programma.

La storia della misura
La misura 121 – che da sola vale circa 165 milioni e capace di sviluppare complessivamente investimenti per 329 milioni – fu messa a bando dalla precedente amministrazione regionale. Sotto la guida dell`allora assessore al ramo, Mario Pirillo, l`Autorità di gestione del Psr varò il 24 luglio del 2008 proprio l`avviso pubblico che metteva a bando appunto questa misura. Poi quel bando, con vari rallentamenti dovuti soprattutto alla mole di domande di partecipazione pervenute al Dipartimento Agricoltura, arrivò a un primo importante traguardo: la pubblicazione della graduatoria provvisoria. Un passaggio fondamentale per concedere successivamente gli aiuti agli imprenditori del settore. Ma nel frattempo avviene qualcosa di nuovo: cambia la giunta regionale e quell`iter si interrompe. Anzi. Con provvedimento del 21 dicembre del 2010, addirittura, la Regione revoca il bando, annulla la relativa graduatoria e, infine, approva un nuovo percorso selettivo per quella misura e per la 123 (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali). Motivo di questa piroetta, sinteticamente: la genericità di identificazione dei beneficiari che avrebbe reso  farraginoso il meccanismo di selezione e, inoltre, l`elevato rischio di contenzioso con gli imprenditori. Da qui il nuovo percorso selettivo che si è concluso con la pubblicazione di una nuova graduatoria provvisoria del bando pubblicato sul Bur Calabria lo scorso 7 ottobre. Sembrava che i guai per gli imprenditori in attesa da almeno quattro anni delle risorse di quella misura fossero finiti ed invece la decisione del Tar rimescola nuovamente le carte. Si dovrà riportare indietro le lancette a tre anni addietro.

La sentenza
Con il provvedimento del Tar Calabria i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso della azienda Vivaio di Luzzi Ssa contro l`annullamento della revoca disposta dall`amministrazione regionale del bando e della relativa graduatoria. Nonché il nuovo bando dell`era Trematerra. Le motivazioni di questa decisione adottata dal Tar colpiscono direttamente al cuore quelle che erano state le ragioni dell`annullamento del bando precedente: recuperare il tempo perduto. «È irragionevole e contraddittorio – scrivono a questo proposito i giudici – lamentare la eccessiva lunghezza di un procedimento selettivo aperto alla massima partecipazione, come è normale che sia in applicazione dei principi nazionali ed europei di concorrenza, trasparenza e favor partecipationis, quando tale procedimento viene revocato dopo l’adozione della graduatoria provvisoria, in una fase, quindi, che se non può dirsi prossima alla conclusione, risulta certamente più avanzata rispetto ad una nuova procedura tutta da iniziare». E, intanto, altro tempo si è perso. A tutto danno dell`agricoltura calabrese.

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