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Il giudice Giusti corrotto con viaggi ed escort. I fax di Giglio a Morelli

REGGIO CALABRIA Immaginavamo la zona grigia popolata di imprenditori e colletti bianchi, “convinti” dalle cosche a collaborare agli affari sporchi. E invece la ritroviamo popolata da politici, magi…

Pubblicato il: 30/11/2011 – 11:42
Il giudice Giusti corrotto con viaggi ed escort. I fax di Giglio a Morelli

REGGIO CALABRIA Immaginavamo la zona grigia popolata di imprenditori e colletti bianchi, “convinti” dalle cosche a collaborare agli affari sporchi. E invece la ritroviamo popolata da politici, magistrati, uomini delle forze dell`ordine. Corrotti, alcuni, con metodi che il degrado della politica italiana ci ha insegnato a individuare. Prendete il gip di Palmi, Giancarlo Giusti, indagato per corruzione in atti giudiziari. Secondo quanto risulta agli atti dell`inchiesta della Dda di Milano che ha portato a dieci arresti – tra i quali quello del consigliere regionale del Pdl, Franco Morelli – il magistrato sarebbe stato corrotto con alcuni viaggi nel nord Italia e utilizzando i servizi di alcune escort, pagate da Giulio Giuseppe Lampada, che è finito in carcere per associazione mafiosa e altri reati sempre nell`ambito della stessa operazione.
Lo stesso giudice, insieme al collega Vincenzo Giglio, arrestato nel blitz della Dda, aveva firmato, nel novembre 2009 (insieme a un`altra quarantina di magistrati), un appello lanciato da Libera contro l`ipotesi, all`epoca in discussione in Parlamento, che i beni confiscati potessero essere messi in vendita. Un documento contro la `ndrangheta sottoscritto proprio mentre, sempre secondo le accuse di Milano, i clan entravano negli uffici giudiziari della Piana di Gioia Tauro.

GIGLIO E I PRESUNTI FAVORI ALLA MOGLIE
Gli stessi uffici in cui lavora Giglio, che ha 51 anni ed è in magistratura da 25. A Reggio Calabria, oltre alla sezione misure di prevenzione del Tribunale, presiede anche la prima sezione della Corte d`assise. Giglio è anche docente di Diritto penale alla Scuola di specializzazione per le professioni legali dell`Università statale Mediterranea di Reggio Calabria. E` iscritto alla componente di Magistratura democratica. Giglio, nella qualità di presidente della sezione misure di prevenzione, ha emesso numerosi provvedimenti di sequestro nei confronti di affiliati alle cosche della `ndrangheta tra cui quelli per 330 milioni di euro al re dei videopoker Gioacchino Campolo e di 190 milioni di euro alla cosca Pesce, tra cui due squadre di calcio. In passato Giglio ha avuto una polemica col procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, contestando la sua tesi secondo la quale su Reggio «pende la condanna di dovere essere perennemente circondati e ammorbati dalla `ndrangheta». Secondo Giglio, invece, «non è questa l`aria che si respira a Reggio Calabria. Preferisco Gratteri come inquirente – aveva detto ancora Giglio – che come opinionista e sociologo». Di recente, la moglie del magistrato arrestato è stata assunta dalla Regione Calabria come dirigente di un nuovo dipartimento (creato qualche mese fa dalla giunta Scopelliti), quello destinato ai “Controlli”, con una nomina contestata dai sindacati. In precedenza era stata commissario straordinario di una delle Asl più tormentate della Calabria, quella di Vibo Valentia, per la quale in passato è scattato l`accesso antimafia. Secondo quanto riportato dall`agenzia Tmnews, secondo gli inquirenti Giglio sarebbe stato corrotto proprio favorendo la carriera della moglie. Sempre stando a quanto si è saputo, il consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli avrebbe anche lui acquisito notizie riservate rivolgendosi al magistrato Giglio, il quale gli avrebbe mandato anche un fax per tranquillizzarlo sul fatto che non ci fossero indagini penali a suo carico. Non aveva considerato, però, quelle della Procura di Milano.

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