REGGIO CALABRIA Quella dei videopoker, per la `ndrangheta è una vera ossessione. Anche per il clan Il Lampada, che era riuscito a costituire una rete di politici a livello locale e nazionale per tentare la “scalata” ai Monopoli di Stato con lo scopo di fare un salto di qualità come imprenditori nel settore dei giochi di azzardo. In cambio, secondo uno schema tristemente consolidato, ai politici erano assicurati voti e sostegno elettorale. E` quanto emerge nella ricostruzione di Giuseppe Gennari, il gip che ha firmato i dieci provvedimenti di arresto nell`ambito del inchiesta della Dda milanese. Da quanto si evince dal provvedimento del giudice, i Lampada nel 2009 avevano intenzione di ottenere la concessione da parte dei Monopoli di Stato per i giochi di azzardo. Per questo Morelli, tramite l`onorevole Mario Valducci (Pdl), avrebbe procurato loro una serie di contatti con i dirigenti degli stessi Monopoli. Nell`ordinanza del gip si fa anche riferimento ad alcuni incontri, anche appuntamenti elettorali, avvenuti sempre tramite Morelli, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno (che non è indagato e non era a conoscenza di chi fossero i Lampada): in un occasione Alemanno, ovviamente ignaro di tutto, avrebbe ringraziato anche Giulio Lampada citandolo come esempio dell`imprenditoria calabrese.
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