Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

INFINITO | Boccassini: «Talpe a Milano e Catanzaro»

MILANO «Lavori in corso». Il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, parlando in una conferenza stampa negli uffici della Procura per illustrare l`operazione di ieri contro la `ndrangheta …

Pubblicato il: 01/12/2011 – 12:17
INFINITO | Boccassini: «Talpe a Milano e Catanzaro»

MILANO «Lavori in corso». Il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, parlando in una conferenza stampa negli uffici della Procura per illustrare l`operazione di ieri contro la `ndrangheta e che ha portato in carcere tra gli altri anche un giudice, un avvocato e un politico, ha spiegato che «ci sono lavori in corso, non solo a Catanzaro ma anche a Milano» sulla possibile presenza di «talpe» che possano aver rivelato informazioni agli esponenti mafiosi. «Di talpe probabilmente ce n`è stata più di una», ha aggiunto Boccassini.
ANTIMAFIA PARLATA Un «aspetto doloroso» dell`inchiesta è stato quello di vedere «appartenenti alla guardia di finanza, alla magistratura, alla politica e alle istituzioni che tengono comportamenti non consoni». Ilda Boccassini lo ha detto con estrema chiarezza nel corso del briefing con i cronisti, tenuto assieme al procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che con i suoi pm ha collaborato all`indagine. Il procuratore aggiunto ha spiegato però che gli inquirenti sono rimasti sconcertati da una «campagna politica per ingraziarsi l`antimafia, che non esiste, che è solo parlata». Una campagna proveniente «da chi sa che cosa significa trovare un bazooka sotto casa». Il riferimento è alle minacce che nel 2010 furono messe in atto nei confronti del procuratore di Reggio Calabria, Pignatone. Pur senza citarlo, è apparso evidente che il magistrato milanese si riferisse a Vincenzo Giglio, presidente della sezione del Tribunale di Reggio Calabria noto per le sue iniziative antimafia talvolta di stampo polemico verso altri colleghi.
«SUI POLITICI SERVONO LE PROVE» «La Dda di Milano nei confronti delle persone delle istituzioni come dei mafiosi agisce quando ha le prove per affrontare un dibattimento». Così l`aggiunto Ilda Boccassini ha risposto ai cronisti che chiedevano quali responsabilità abbiano anche di tipo penale i politici che compaiono nelle carte dell`operazione di ieri e su cui la `ndrangheta avrebbe fatto confluire i voti. Il pm Alessandra Dolci ha chiarito che per il contrasto alla zona grigia «qualora non ci siano elementi per il concorso esterno in associazione mafiosa, valorizzeremo le misure di prevenzione a carattere personale e patrimoniale». La `ndrangheta è «trasversale, appoggia chiunque nelle campagne elettorali politiche». La Boccassini ha chiarito che la mafia calabrese non ha un colore politico preferito «a differenza di Cosa nostra che odiava i comunisti e ha sempre sponsorizzato la Dc, salvo una parentesi per il Psi».  
«A BOSS RICONOSCIMENTO DAL VATICANO» Il procuratore Boccassini ha spiegato che la famiglia Lampada, al centro delle indagini, e in particolare il presunto boss Giulio Lampada, ha ricevuto «una importante e prestigiosa riconoscenza da parte del Vaticano». Nell`ordinanza di custodia cautelare il gip spiega che il presunto boss è stato insignito del titolo di Cavaliere di San Silvestro dal Vaticano, con nomina del cardinale Tarcisio Bertone.
DDA: I CLAN CONTANO SULLA POLITICA Per la `ndrangheta è «più importante e vitale» contare sugli appoggi e sulle candidature di figure politiche nelle realtà dell`hinterland, Milanese ad esempio, che a livello nazionale. Lo ha spiegato il pm della Dda di Milano, Paolo Storari. «Avere un candidato, anche se in un comune dell`hinterland – ha chiarito Storari – è per la `ndrangheta vitale». Il magistrato ha ricordato che l`operazione di ieri, contro la cosca Valle-Lampada e la “zona grigia”, è strettamente connessa all`indagine “Infinito”, ricostruendo come in una «riunione elettorale» dei presunti boss delle cosche lombarde del maggio 2009 erano presenti anche esponenti della famiglia Valle, tra cui Leonardo Valle che sarà interrogato oggi dal gip, assieme ad altri tre. Boccassini ha invitato poi i magistrati e i cronisti che credono che la `ndrangheta sia una realtà «parcellizzata in `ndrine che si scontrano tra loro» a considerare invece la «visione unitaria» di questo fenomeno.
«MILANO COME REGGIO» Secondo il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino, con le attuali modalità d`azione della `ndrangheta, «Milano può diventare come Reggio Calabria». Prestipino ha spiegato che «con la struttura organizzativa della `ndrangheta si estendono anche le sue relazioni esterne: Milano può diventare come Reggio Calabria». «Il professionista che lavora fianco a fianco con la famiglia Gallico a Palmi ha uno studio a Milano e a Como – ha aggiunto in riferimento all`avvocato penalista Vincenzo Minasi, arrestato ieri –. Il centro dei suoi interessi è in mezzo tra le due regioni e lavora con un professionista che è a Lugano e che sposta i soldi negli Stati Uniti».
BRUTI: NON È PROCESSO A MAGISTRATI CALABRESI L`operazione di ieri «non è un processo alla magistratura di Reggio Calabria, ma ad alcuni magistrati». Lo ha detto il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha anche chiarito che non si può «generalizzare» nemmeno sulla politica, perché «alcuni politici sono vittime del tentativo di infiltrazione».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x