Ancora dubbi sulle bombe di Reggio Calabria. La perizia depositata ieri nell`ambito dell`incidente probatorio non risolve gli interrogativi. Il perito, nominato dal gup Abigail Mellace, parla di parziale compatibilità tra il motorino filmato dalle telecamere di sorveglianza davanti alla Procura generale di Reggio pochi istanti prima dell`esplosione e il ciclomotore Honda Sh300 sequestrato dalle forze dell`ordine. Mancano elementi sufficienti, sempre secondo la relazione depositata oggi, per stabilire la compatibilità della tuta sequestrata all`indagato Antonio Cortese con l`abbigliamento dell`attentatore ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Ulteriori chiarimenti saranno forniti dallo stesso perito che verrà ascoltato in aula il prossimo 19 dicembre. Per le bombe contro la Procura generale di Reggio e l’abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro, e per l`intimidazione al procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, con un bazooka fatto trovare davanti la sede della Dda reggina, quattro persone sono state arrestate. Il pentito Antonino Lo Giudice si è autoaccusato di essere il mandante ed ha chiamato in causa il fratello Luciano ed altre due persone: Antonio Cortese, ritenuto l`esperto di esplosivo della cosca, e Vincenzo Puntorieri, legato allo stesso Cortese, accusati dell’esecuzione materiale dell’attentato.
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