REGGIO CALABRIA «I pasticcieri reggini dell’Associazione pasticcieri artigiani, assieme ai colleghi provenienti da tutta la Calabria, si sono ritrovati per la decima volta consecutiva per offrire un saggio della loro maestria e per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su un settore in grande espansione che, nel momento più buio della crisi, ha bisogno di sostegno e attenzione». Lo afferma, in una nota, il segretario della Confartigianato di Reggio Calabria, Demetrio Battaglia commentando il successo della rassegna del dolce artigianale reggino, organizzata da Confartigianato ed Apar, Associazione pasticcieri artigiani dello Stretto.
«Quella dell’Apar e di Confartianato – aggiunge Battaglia – è una scommessa fin qui vinta. Il settore ha conosciuto una progressiva qualificazione. Ha conquistato spazio non solo in Calabria ma anche fuori dalla regione e dal nostro Paese. Stiamo entrando in pezzi di mercato di grande importanza e non più soltanto come esportatori che inviano dolci ai calabresi sparsi ne mondo. Gli artigiani, nel caso specifico i pasticcieri, con la loro creatività che contemporaneamente recuperano antiche sapienze popolari e innovano un’arte povera come quella dei dolci raggiungendo punte di innovazione molto sofisticata, fanno parte della Calabria che, nonostante la crisi, produce ricchezza, lavora e crea occupazione. I problemi, ovviamente, non mancano. Intanto, i pasticcieri come tutti gli imprenditori calabresi e meridionali, soffrono per un credito che è insieme avaro ed esoso. Anche l’arte povera del produrre delizie necessita di investimenti, strutture, livelli adeguati e condizioni per una produzione capace di competere sui grandi mercati». Battaglia sa perfettamente che «non è stato facile, tanto meno sul piano economico, non farsi stritolare e poi strappare spazi alla grande produzione alimentare. Le istituzioni devono fare la loro parte anche in questo settore che viene elencato dagli esperti tra quelli che rendono possibile recupero, crescita e innovazione, lavoro partendo dalle risorse e dalle tradizioni dei territori meridionali. Aggiungo un’ultima considerazione. Si ripete spesso in Calabria che le forze produttive non riescono mai a fare rete. Molti imprenditori della pasticceria, dopo aver lavorato spalla a spalla per costruire una grande Calabria di cioccolato, crema, pan di spagna e panna di circa 70 metri quadrati, hanno esposto, uno accanto all’altro, le creazioni più dolci e esclusive della loro arte. Voglio dire che quello della pasticceria è un settore che va aiutato e incoraggiato anche perché ha la consapevolezza necessaria a fare rete, a garantire all’intero settore e non solo a qualcuno, un livello alto di qualità. Del resto, che siano bravi lo dimostra il fatto che all’iniziativa cittadini, bambini, mamme e tanti giornalisti li hanno colmati di complimenti e esclamazione di genuino stupore per una fuga di leccornie veramente straordinaria».
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