Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

La `ndrangheta e le donne L`altra metà del cielo fatta di vittime e carnefici

Vestali o vittime, comunque protagoniste. Le donne di ‘ndrangheta sono da tempo oggetto di studio, non solo da parte dei magistrati che conducono delicate indagini, ma anche di chi si occupa di mut…

Pubblicato il: 01/12/2011 – 18:35
La `ndrangheta e le donne L`altra metà del cielo fatta di vittime e carnefici

Vestali o vittime, comunque protagoniste. Le donne di ‘ndrangheta sono da tempo oggetto di studio, non solo da parte dei magistrati che conducono delicate indagini, ma anche di chi si occupa di mutamenti sociali. La facoltà di Lettere e filosofia dell’Università della Calabria ha dedicato loro un incontro, parecchio affollato, chiamando a parlarne due osservatori diversi, che pur tuttavia hanno finito per narrare storie assai simili. Salvatore Curcio, magistrato, e Arcangelo Badolati, giornalista, si sono trovati davanti una platea di ragazze, studentesse di Scienze dell’educazione per la maggior parte, inchiodate alla sedia dall’ascolto di storie drammatiche, di coraggio o odio, che spesso sembrano uscite non dalla crudeltà della cronaca, ma dalle suggestioni della tragedia greca.
Curcio nel suo intervento ha confermato che oggi per condurre indagini sulla complessità della criminalità organizzata, il magistrato deve fare il salto nella sociologia, per comprendere e dunque cogliere il senso profondo di un mondo a parte.
Non a caso il sostituto della Dda di Catanzaro ha più volte citato il lavoro di Renate Siebert sulle donne di mafia, arricchendo quella già profonda analisi con storie emerse nel corso di mille indagini. Ma già quello studio evidenziava le tipologie del soggetto femminile dentro le famiglie di mafia. Per esempio la classica donna di ‘ndrangheta, di quelle cioè che offrono alla vita quotidiana degli uomini dei clan un appoggio diretto, prendendosene cura quotidiana. Poi ci sono le figure apicali, quelle che a dispetto di una vecchia e ormai superata logica che voleva le donne marginali dentro le cosche, hanno raggiunto posti di leader. Curcio ha tenuto a precisare che non esistono nelle indagini fin qui condotte prove di riti di affiliazioni formalizzati per le donne e che tuttavia le cronache sono piene di queste figure che si sostituiscono efficacemente e con uguale forza ai mariti, spesso in carcere. È il caso di Maria Luigina Albano, moglie di Giuseppe Cirillo, capo del “locale” di Sibari, temuta e rispettata fino ad essere chiamata “padrona”. Oppure di Fiorinda Mirabile, figlia di Mario, ucciso in un agguato nel corso di una guerra tra clan. Senza rassegnarsi al destino cui la morte del genitore l’aveva portata, malgrado la sua giovane età, riorganizzò il clan del padre per “una resistenza di mafia”, come spiega Curcio. Poi ci sono le donne che tentano di cambiare la vita. La loro, quella dei loro figli, spezzando il silenzio, aprendosi al racconto di un mondo criminale. E molte pagano un prezzo inenarrabile. Come Lea Garofalo, uccisa col permesso del marito. Oggi per gli imputati nel procedimento su quella morte atroce potrebbero avvicinarsi i termini di scarcerazione, a causa di un passaggio di consegne tra il magistrato che aveva in mano il processo e quello che lo deve sostituire. Infine ci sono le donne “contro”. Come Angela Casella, mamma del giovane Cesare, rapito dalla ‘ndrangheta sul finire degli anni Ottanta, oppure quelle che scelgono di morire, piuttosto che vivere in un mondo mostruoso. Nell’aula gremita il silenzio è la misura del peso dei fatti narrati, di donne che respirano e soffiano nei figli l’alito della vendetta. Oppure che decidono di provare a cambiare tutto.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x