I magistrati reggini: «Sconcertati e addolorati. Più rigore nello stile di vita e nelle frequentazioni»

«Il magistrato sia rigoroso nello stile di vita e nelle frequentazioni». È il richiamo che giunge dalla sezione reggina dell`Associazione nazionale magistrati, che interviene con una nota a firma del presidente, Iside Russo, e del segretario, Tommasina Cotroneo, sugli sviluppi dell`inchiesta “Infinito” della Dda di Milano.
«La vicenda che riguarda i colleghi Vincenzo Giglio e Giancarlo Giusti – si legge in un comunicato – ci sconcerta ed addolora». La giunta esecutiva dell`Anm della città calabrese dello Stretto, prosegue il documento, «auspica che questi fatti non intacchino la credibilità dell`istituzione giudiziaria e non venga meno la fiducia dei cittadini verso la magistratura reggina, da sempre impegnata sul versante della legalità. Non ci compete entrare nel merito della vicenda, in attesa che la Giustizia faccia il suo corso e venga fatta chiarezza». I rappresentanti dei magistrati operanti nel distretto della maggiore città calabrese aggiungono però di avvertire il «dovere di richiamare l`attenzione sulla necessità» che chi riveste uffici requirenti o giudicanti sia particolarmente attento alla sobrietà del proprio contegno e alla selezione di conoscenze e amicizie, «affinché non venga mai neanche appannata l`immagine di indipendenza e di imparzialità della magistratura né compromessa la trasparenza dei comportamenti anche personali dei singoli componenti dell`ordine giudiziario. Ogni deviazione da questi principi va fermamente stigmatizzata».