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Toni soft in Consiglio dopo il ciclone giudiziario arrivato da Milano

REGGIO CALABRIA Il Palazzo “assediato” non è più una metafora giornalistica. Si materializza in questo venerdì di inizio dicembre. Fuori ci sono i lavoratori lsu/lpu che protestano per una stabiliz…

Pubblicato il: 02/12/2011 – 16:14
Toni soft in Consiglio dopo il ciclone giudiziario arrivato da Milano

REGGIO CALABRIA Il Palazzo “assediato” non è più una metafora giornalistica. Si materializza in questo venerdì di inizio dicembre. Fuori ci sono i lavoratori lsu/lpu che protestano per una stabilizzazione promessa e mai ottenuta e poi ci sono diversi sindaci arrivati in riva allo Stretto per ottenere notizie sul futuro della sanità calabrese. Grida e cori si mescolano all’ordinarietà di una città, quella di Reggio, che di ordinario in questo momento ha ben poco.
Vista dall’interno, la politica calabrese sembra spaesata, tramortita. Il ciclone giudiziario arrivato da Milano ha lasciato il segno. Tra i corridoi del consiglio regionale c’è aria di smobilitazione. Al secondo piano, dove ha sede l’ufficio del presidente della commissione Bilancio, vengono avvistati due collaboratori di Franco Morelli. Sono qui per portare via gli ultimi documenti rimasti nella stanza del pidiellino arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma anche nelle altre segreterie l’umore non è quello dei giorni migliori. L’entusiasmo del “vento del cambiamento” sembra aver ceduto il passo al timore che la bufera scatenata dai giudici milanesi non sia ancora finita. E a poco serve la visita del neoministro all’Ambiente, Corrado Clini. In altri tempi si sarebbe gridato al successo, «alla filiera istituzionale che produce risultati per la Calabria». Oggi, invece, i toni sono dimessi. Si parla di ambiente e di innovazione tecnologica ma il convitato di pietra rimane l’operazione dei pm meneghini che ha aperto squarci inquietanti sui rapporti tra politica e malaffare.
Il consiglio regionale da poco iniziato ha approvato un documento partorito al termine della conferenza dei capigruppo in cui vengono prese le distanze da Morelli. «Abbiamo il dovere – spiega il presidente del Consiglio, Franco Talarico – di tutelare e difendere la massima assemblea legislativa dalle responsabilità dei singoli. Il nostro auspicio è che il consigliere regionale Morelli possa chiarire la sua posizione. In ogni caso, i reati contestati a Morelli non sono relativi all’esercizio del mandato di consigliere regionale».
Per il resto, nemmeno una parola ma solo tanto (assordante) silenzio.

IDV CAMBIA IDEA
Pur sottoscrivendo il documento “pilatesco” dei capigruppo, i rappresentanti di Italia dei valori marcano alcuni distinguo. E lo fanno soprattutto in riferimento alle parole del pm Ilda Boccassini che aveva parlato di una ’ndrangheta «trasversale a tutti i partiti». Per Emilio De Masi, Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico «la suddetta affermazione, dal tenore molto presuntivo, rischia di ingenerare ulteriore sfiducia dei cittadini nei confronti del mondo politico e istituzionale».

L’OPPOSIZIONE SI SPACCA ANCORA
La presa di posizione dei rappresentanti di Idv non è andata per nulla giù ai colleghi del centrosinistra. Che hanno manifestato la loro contrarietà all’attivismo dipietrista con una lettera a firma di Sandro Principe (capogruppo del Pd), Vincenzo Ciconte (presidente di Progetto Democratico) e Peppe Bova (capogruppo del Misto). «Dopo che il presidente Talarico ha pronunciato il suo discorso – sostengono i tre –, per come d’accordo, nessuno è intervenuto per confermare il generale consenso. Dispiace assai che, con comportamenti discutibili, da parte di taluni, si sia tentato di interpretare il ruolo di primi della classe, sminuendo il senso di responsabilità che collettivamente deve indurre a fronteggiare tali situazioni».

LE NOMINE DEL CORECOM
Nonostante siano passate diverse settimane, l’opposizione di centrosinistra non ha trovato l’accordo sul nome del rappresentante da inviare al Corecom. E così, su proposta del capogruppo dipietrista Emilio De Masi, è stata votata all’unanimità la proposta di delegare il presidente del Consiglio ad attuare i poteri sostituivi per la nomina dei tre rappresentanti del comitato regionale per le comunicazioni. In sostanza si tratta di un replay di quanto avvenuto a settembre dello scorso anno. In quell’occasione fu sempre Talarico a nominare i rappresentanti in seno all’organismo che si occupa di telecomunicazioni. Il presidente del Consiglio ha assicurato che chiuderà questa partita entro il 7 dicembre.

FONDAZIONE CAMPANELLA
La Regione non resisterà in giudizio contro l’impugnazione della legge che trasforma la Fondazione Campanella (struttura di ricerca e diagnosi in campo oncologico) in ente pubblico. Maggioranza e opposizione (su proposta del capogruppo pidiellino Luigi Fedele) hanno concordato di approvare nella prossima seduta del consiglio regionale (in programma per il 19 dicembre) alcune modifiche al testo normativo accogliendo i rilievi che sono stati mossi dal governo.

SANITA’ E NUOVI ASSETTI IN CONSIGLIO
Il dibattito sulla situazione sanitaria calabrese (di cui troverete una più ampia cronaca in un articolo a parte) non ha registrato grossi sussulti. Chi si aspettava una battaglia dialettica tra maggioranza e opposizione è rimasto deluso. Piuttosto la discussione odierna ha confermato il feeling crescente tra il presidente della Regione e il rappresentante di Api, Rosario Mirabelli. Con quest’ultimo che scandisce: «Il problema della sanità calabrese non è Scopelliti e nemmeno il suo modus operandi». Che sia il preludio di un matrimonio (politico) imminente? Nessuna parola è arrivata da Nicola Adamo e Peppe Bova che continuano nel loro atteggiamento “ammiccante” nei confronti del centrodestra. Le uniche bordate (ma nemmeno troppo incisive) sono arrivate dai democrat Bruno Censore, Carlo Guccione e dai rappresentanti di Italia dei valori. Ecumenico l’intervento del capogruppo del Pd, Sandro Principe: «Per risolvere i problemi serve il contributo di tutti perché la democrazia calabrese è al massimo dell’emergenza». Col Palazzo “assediato”, meglio evitare di aprire altri focolai di tensione.

GLI ALTRI PUNTI ALL`ODG È passata all`unanimità la legge sul sostegno alle persone non autosufficienti su cui ha relazionato Claudio Parente (Scopelliti Presidente). Tra le previsioni del testo normativo c`è anche quello di realizzare un fondo regionale per persone non autosufficienti da utilizzare, soprattutto, per rafforzare alcuni servizi e per un complessivo ripensamento delle politiche sociali in tale ambito.
E poi ancora disco verde a una legge a sostegno delle famiglie che hanno avuto perdite di persone decedute sui luoghi di lavoro e delle persone che hanno riportato gravissimi handicap sul lavoro, illustrata dal presidente della terza Commissione, Nazzareno Salerno.
Il consiglio regionale ha anche approvato un ordine del giorno del consigliere Imbalzano a difesa dell`occupazione alle Omeca di Reggio Calabria, ed uno del consigliere Gallo (Udc) con cui si impegna il «il governo regionale, nelle persone del presidente della giunta regionale e dell`assessore regionale all`Agricoltura, con particolare riferimento all`operato di Simest, a intraprendere le opportune e necessarie iniziative per ottenere esaustive informazioni, anche al fine di valutare possibili azioni legali a tutela dell`immagine della Regione, il cui improprio utilizzo è foriero di danni al sistema produttivo e occupazionale regionale; e per impedire l`uso improprio di risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati esteri di prodotti di imitazione Italian sounding, a favore, invece, della promozione dell`autentico made in Italy».
Sono stati approvati all`unanimità altri due punti all`ordine del giorno. Il primo riguarda il ripianamento delle perdite di esercizio dell`aeroporto Sant`Anna di Crotone e l`altro il sostegno in favore della Scuola superiore della magistratura a Catanzaro.

IL DPEFR PASSA A MAGGIORANZA Il consiglio regionale ha concluso i propri lavori approvando a maggioranza il Documento di programmazione economico-finanzaria della Regione per gli anni 2002-2014. Non sono mancate le sorprese perché l`opposizione dopo aver chiesto il voto nominale
è tornata sui propri passi, accogliendo la “richiesta d`aiuto” del presidente Talarico, e accettando di votare senza appello.
«Il documento – ha detto l`assessore Giacomo Mancini nel suo intervento che ha sostituito quello originariamente previsto di Morelli – offre le linee guida, i riferimenti su cui orientare il bilancio di previsione dell`ente». Mancini ha «sfidato l`opposizione a presentare eventuali emendamenti migliorativi agli indirizzi del governo Scopelliti».
I consiglieri di opposizione, con Giordano (Idv) e Principe (Pd), ha sottolineato in particolare «la mancanza di visione strategica del Dpefr e soprattutto i tagli alla spesa sociale e la mancata fuoriuscita della Regione dalle società partecipate».

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