Quando accettò di essere insignito del premio per la pace “Giovanni Paolo II”, organizzato dall`associazione culturale Anassilaos, il segretario di Stato vaticano non immaginava che il suo nome, a pochi giorni da quell`evento, sarebbe finito sui giornali. Al cardinal Tarcisio Bertone, uomo tra i più vicini a papa Benedetto XVI, questa sera sarà conferito il riconoscimento nell`ambito di una cerimonia, che si svolgerà in consiglio regionale, in cui terrà una lectio magistralis. Ma l`immagine del porporato è stata quanto meno appannata, se non macchiata, dalla pesante caduta di stile costituita dal conferimento del titolo di Cavaliere di San Silvestro al presunto boss della `ndrangheta Giulio Lampada. È quanto emerso dal seguito dell`operazione “Infinito”, condotta dalla Dda di Milano, che ha portato all`arresto di Lampada e di suo fratello Francesco, ma soprattutto ha fatto scattare le manette ai polsi del magistrato Vincenzo Giglio e del consigliere regionale Franco Morelli. L`onorificenza è stata definita «importante e prestigiosa» dal procuratore aggiunto antimafia del capoluogo lombardo, Ilda Boccassini, che ha coordinato le indagini. A proporre il nome di Lampada fu il vescovo emerito di San Marco Argentano-Scalea, monsignor Domenico Crusco, che tuttavia ha affermato di «essersi fidato» di un`indicazione arrivata da uno dei fedeli più attivi e impegnati della diocesi: proprio il consigliere regionale Morelli.
Al di là della genesi della vicenda, resta il forte imbarazzo del Vaticano, che ha lasciato trapelare il proprio rammarico per l`accaduto, ammettendo che le verifiche messe in atto dagli uffici della Santa sede non siano state ineccepibili. In questo clima, il cardinale Bertone si presenterà stasera a Palazzo Campanella, cioè il luogo istituzionale che le indagini della magistratura di Milano indicano come il crocevia di relazioni pericolose tra potere politico, `ndrangheta, pezzi della magistratura e, a quanto pare, volente o nolente, anche Santa Romana Chiesa.
x
x