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La Cassazione legge la data sbagliata: scarcerata

REGGIO CALABRIA Un avvocato che non si limita a difendere i propri clienti, ma partecipa ai tentativi di “scalata” (quello della famiglia Lampada ai Monopoli di Stato), raccoglie notizie riservate …

Pubblicato il: 04/12/2011 – 18:02
La Cassazione legge la data sbagliata: scarcerata

REGGIO CALABRIA Un avvocato che non si limita a difendere i propri clienti, ma partecipa ai tentativi di “scalata” (quello della famiglia Lampada ai Monopoli di Stato), raccoglie notizie riservate e pianifica strategie sulla base delle “soffiate”, detiene documenti anch`essi di origine riservata.
C`è un altro episodio, però, che il gip di Milano ritiene determinare per tracciare il profilo del personaggio. Racconta di un`altra operazione antimafia, firmata dalla Procura di Milano nel luglio 2010 per colpire gli affari del clan Valle. A finire nella rete degli inquirenti è (anche) Maria Valle, accusata tra l`altro « di essersi resa intestataria fittizia delle quote di Immobiliare Marilena srl, costituita il 4 novembre 2003». Il fatto risulta da una semplice visura camerale: era emerso che, in data 18 maggio 2004, un socio le aveva ceduto una quota nominale di 5.000 euro, relativa all`immobiliare in questione. L`ordinanza fu confermata dal Tribunale del riesame di Milano il 19 luglio, dando atto di come, attraverso il difensore, «Maria Valle deduceva come la stessa avesse acquistato le quote della Marilena srl nel 2003, subito dopo il compimento del diciottesimo anno di età». Era un dato palese, chiaro per tutti, anche a Minasi, che difendeva la giovane e confermò la circostanza in un interrogatorio di garanzia («Sull`intestazione ha detto: “Mio padre fece questa cosa appena divenni maggiorenne”»). Dunque, spiega il gip «si può tranquillamente affermare che né l’autorità giudiziaria (Procura, gip e Tribunale del riesame) né i difensori dell’imputata ebbero mai a sollevare il tema della competenza del Tribunale dei minorenni, essendo per tutti pacifico che, al momento dell’ingresso nella Immobiliare Marilena, Valle Maria era maggiorenne». Chiarissimo. Eppure, incredibilmente, la Cassazione nel febbraio 2011 annullò l`ordinanza cautelare spiegando che «in relazione alla posizione processuale di Valle Maria va preliminarmente affermata la competenza del Tribunale per i minorenni di Milano». La spiegazione è molto chiara: secondo i giudici l`attribuzione fittizia delle quote «si è inizialmente consumata il 4 dicembre 2001, momento (…) in cui l`indagata, nata il 16 gennaio 1986, non aveva ancora raggiunto la maggiore età».
La Cassazione ha, dunque, sbagliato data. E l`errore ha permesso la scarcerazione dell`imputata. Fu lo stesso Minasi a riconoscerlo nella fase processuale di quel procedimento. Ma «in realtà, l`argomento della minore età – presso la Cassazione – era stato speso direttamente dalla difesa, che ne aveva fatto uno dei motivi del ricorso. Come si evince dalle motivazioni della sentenza, il tema è stato oggetto di particolare insistenza da parte di Minasi, il quale ha espressamente formulato eccezione di incompetenza. Quindi, Minasi – che sapeva benissimo come il reato si fosse consumato quando la Valle era maggiorenne – ha ottenuto la scarcerazione della sua cliente convincendo dolosamente la suprema corte del  fatto che il reato era stato commesso da minorenne e imbastendo il ricorso sull’affermazione di circostanze di fatto false».
Conclusione: pur di “portare a casa il risultato”, «Minasi ha calpestato ogni regola deontologica». E l`ulteriore paradosso deriva dal fatto che «nel nostro ordinamento il comportamento di Minasi non ha rilevanza penale. In altri comporterebbe quantomeno la radiazione immediata dall`albo».

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