PALMI Gli avvocati Francesco Cardone e Giovanni Marafioti, coinvolti nell`inchiesta “Infinito” della Dda di Milano, che mercoledì scorso ha portato all`arresto di 12 persone, tra le quali un giudice, hanno rinunciato oggi alla difesa nel processo denominato “Cosa mia“ ai presunti affiliati alla cosca Gallico di Palmi. Cardone ha fatto pervenire la sua rinuncia dall`incarico senza partecipare all`udienza, mentre Marafioti ha letto in aula una nota annunciando la sua decisione al presidente del Tribunale di Palmi, Silvia Capone. Anche due imputati, Rocco e Domenico Gallico, hanno annunciato di voler rinunciare alla difesa, revocando l`incarico ai propri difensori. Domenico Gallico, in particolare, ha chiesto di prendere la parola in aula. Quindi ha riferito che nel settembre scorso la sua cella è stata perquisita e gli è stato sequestrato un memoriale difensivo che stava preparando. La presidente del Tribunale, dopo la rinuncia dei legali, ha nominato degli avvocati d`ufficio. In apertura d`udienza aveva preso la parola l`avvocato Armando Veneto per esprimere la solidarierà ai colleghi indagati. Dall`inchiesta “Cosa mia“, che nel giugno dello scorso anno portò a oltre 50 arresti, è emerso che le cosche della zona di Palmi imponevano una tangente del 3% sugli appalti nei lavori di ammodernamento dell`autostrada Salerno-Reggio Calabria quale corrispettivo per la “sicurezza sui cantieri“.
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