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Il "Peppe boy" Tuccio perde la testa e dà dell`ebreo a Benigni

La Procura indaga sugli scandali al Comune di Reggio, il ministero dell`Economia certifica un clamoroso buco nel Bilancio, il ministro dell`Interno chiede una relazione al prefetto per valutare eve…

Pubblicato il: 06/12/2011 – 17:15
Il "Peppe boy" Tuccio perde la testa e dà dell`ebreo a Benigni

La Procura indaga sugli scandali al Comune di Reggio, il ministero dell`Economia certifica un clamoroso buco nel Bilancio, il ministro dell`Interno chiede una relazione al prefetto per valutare eventuali richieste di scioglimento per mafia del consiglio comunale, visto che risulta che diversi politici parlavano di elezioni con gli `ndranghetisti. Roba da far tremare i polsi a qualsiasi amministratore, insomma, o da non far dormire sonni tranquilli agli inquilini del Palazzo di città che, svegliandosi di mattina presto, sarebbe normale si rimboccassero le maniche per vedere cosa fare per primo pur di far uscire la città dallo stato di crisi. Per tutti gli amministratori questa dovrebbe essere la priorità, ma evidentemente non per l`assessore pidiellino Luigi Tuccio che stamattina, appena acceso il computer, invece di impartire direttive nel suo settore – l`Urbanistica, teatro anche di alcuni arresti eccellenti di recente – ha pensato bene di pubblicare una propria esternazione alquanto razzista su facebook, prendendo spunto dalla trasmissione di Fiorello che aveva visto in tv la sera prima. «…Abbiamo pagato Benigni per fargli fare l’ennesima filippica contro Berlusconi e la lode della merda! Comunista ebreo miliardario e senza contenuti!».
Così di punto in bianco l`assessore ha postato sul proprio profilo del social network questa sua opinione antisemita contro l`attore, creando una conversazione che è poi proseguita per tutta la giornata, a dire il vero senza che l`ex coordinatore cittadino dei pidiellini, ex Msi, ex An, uomo del governatore Scopelliti, trovasse grandi antagonisti. Gli unici tra i politici ad essersi accorti dell`odierno passatempo di Tuccio sono stati i dirigenti del partito dei Comunisti Italiani che, attraverso il segretario cittadino Ivan Tripodi, hanno replicato diffondendo l`intera conversazione.       
«Siamo letteralmente nauseati e schifati per quanto ha pubblicamente scritto l’assessore – ha dichiarato l`esponente del partito di Diliberto -. Si tratta di comportamenti e atteggiamenti di chiaro stampo anti-semita e anti-comunista, frutto di una concezione nazista e fascista della società».
Tripodi, che ha perfino segnalato le tante sgrammaticature rinvenibili nelle frasi scritte da Tuccio, riporta anche l`aggiunta che l`amministratore ha fatto quando, per chiarire ad un “amico” di facebook il senso del suo primo post, gli ha risposto: «Non ho difficoltà a definire ebreo chi è miliardario ed ostenta umiltà e parsimonia in un contesto che non gli è consono… Il fatto che io non provi simpatia verso il popolo ebreo non credo sia un`offesa».
«Lo abbiamo sempre detto e oggi lo ripetiamo con prove inconfutabili – attacca ancora il segretario Tripodi – si definiscono del Pdl, ma gratta gratta e al di là di finte abiure, escono fuori i fascisti che sono sempre stati. E’, comunque, del tutto evidente che le gravissime parole dell’assessore Tuccio rappresentano uno sfregio, non solo alla comunità ebraica italiana e internazionale, ma a tutta la città di Reggio Calabria e all’attonita popolazione reggina, che, sempre, nella loro storia hanno evidenziato aspetti di enorme solidarietà, di profonda tolleranza e di pieno rispetto nei confronti del prossimo. Pertanto, l’assessore Tuccio – è l`affondo finale di Tripodi – a seguito di questa gravissima sortita, non può assolutamente continuare ad espletare l’incarico di assessore della città di Reggio Calabria: si deve dimettere immediatamente».
Solo in serata, quando le frasi dell`assessore “Peppe boy” avevano fatto il giro di blog nazionali, Tuccio ha tentato di mettere una pezza pubblicando una sua dichiarazione su facebook: «Allora sia chiaro: chiedo scusa a chi nel 2011 si sente offeso perché ho definito Benigni ebreo. Non sono razzista, anzi sono tollerante e predico l`eguaglianza tra gli uomini. Evidentemente ho sbagliato a scrivere. Per quanto mi riguarda pero` la tv di stato non può pagare un grande artista ( perché resta tale) per fargli fare la canzone sulla cacca». Una toppa peggio del buco, visto che non ci sono le scuse all`attore premio Oscar per l`invettiva che è andata molto oltre il diritto di espressione di una opinione.

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