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Borrelli: «Servono le forze migliori per catturare Lanzino e Presta»

COSENZA Una città sotto la pressione delle `ndrine. Mentre lo Stato fatica a rispondere con azioni concrete, come la cattura di due latitanti “storici” come Ettore Lanzino e Francesco Presta. Il ra…

Pubblicato il: 06/12/2011 – 17:30
Borrelli: «Servono le forze migliori per catturare Lanzino e Presta»

COSENZA Una città sotto la pressione delle `ndrine. Mentre lo Stato fatica a rispondere con azioni concrete, come la cattura di due latitanti “storici” come Ettore Lanzino e Francesco Presta. Il ragionamento di Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, muove da queste due semplici constatazioni. E non cerca giri di parole per arrivare al cuore del problema: «Non basta dire “Lanzino e Presta li prendiamo”. Bisogna far affluire nuove risorse, non solo in termini numerici. Utilizzando una metafora sportiva, direi che non tutti i calciatori sono uguali. Nel Napoli, il mediano Vinazzini non era forte come De Napoli. Dunque serve incrementare il valore delle forze in campo e far arrivare a Cosenza le forze migliori, altrimenti non si salverà la città da circostanze che ne indeboliscono il tessuto democratico». La mancata cattura dei latitanti è, anche per il procuratore distrettuale, Vincenzo Lombardo, la base «per il prestigio di cui godono le `ndrine, per cui occorre cambiare marcia». Sono critiche neppure troppo velate, alle quali il questore, Alfredo Anzalone, si aggancia con toni soft: «La denuncia di Borrelli è per noi un motivo di stimolo, per cui raccolgo la sfida». Più articolata la risposta del comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Ferace: «Bisogna capire che i latitanti – e lo dice uno che ha molti anni di Calabria sulle spalle – in questa regione godono di protezioni sul territorio che sono diverse da quelle che si esercitano anche in altre regioni pervase dalla presenza mafiosa. Lanzino e Presta non sono latitanti da molti anni. La loro cattura, comunque, è un obiettivo da raggiungere a brevissima scadenza, anche se il quadro investigativo è assolutamente complesso». Restano gli strascichi di un affondo (quello di Borrelli) molto duro. E l`intenzione della Procura antimafia di Catanzaro di andare a fondo nell`attività di indagine sulla latitanza di Ettore Lanzino, per capire se il boss sia davvero così inafferabile o piuttosto non goda di una rete di protezione più ampia di quanto gli inquirenti non immaginassero.

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