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«Ebreo comunista» a Benigni Nucara e Battaglia chiedono le dimissioni di Tuccio

REGGIO CALABRIA Le scuse diffuse via Facebook, lo stesso mezzo con cui aveva insultato Roberto Benigni, e quelle diramate con alcune dichiarazioni ai giornalisti non hanno sortito effetto. Attorno …

Pubblicato il: 07/12/2011 – 13:47
«Ebreo comunista» a Benigni Nucara e Battaglia chiedono le dimissioni di Tuccio

REGGIO CALABRIA Le scuse diffuse via Facebook, lo stesso mezzo con cui aveva insultato Roberto Benigni, e quelle diramate con alcune dichiarazioni ai giornalisti non hanno sortito effetto. Attorno a Luigi Tuccio, che aveva apostrofato il comico toscano come “comunista ebreo miliardario”, non si placano le polemiche. Il popolo del web è infuriato. Indignazione che monta soprattutto tra i concittadini di Tuccio, assessore all`Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, coordinatore “Grande città” del Pdl, considerato vicinissimo alle posizioni politiche del governatore Giuseppe Scopelliti.
«Ancora una volta abbiamo fatto una pessima figura per merito di questa classe politica». «La Calabria e Reggio sono tornati sulla bocca di tutti. Complimenti». «Vergogna. L`assessore si dimetta». Questo il tenore della vera e propria rivolta messa in atto da quanti hanno fatto rimbalzare la notizia della gravissima gaffe e dei tentativi di rimediare sui social network. Strumenti della cui portata e del cui potere spesso ci si dimentica, come ha fatto Tuccio che si è trincerato dietro la presunta natura “privata” della sua bacheca. Ma i tentativi di minimizzare si sono rivelati inutili. Troppo grave la caduta di stile e troppo rilevante il ruolo istituzionale ricoperto dall`esponente pidiellino. La notizia è finita sui principali siti d`informazione italiani, da Repubblica.it a L`Unità, ma è stata anche pubblicata sui quotidiani cartacei: sul Fatto quotidiano e, soprattutto, sulle pagine culturali del Corriere della sera.
NUCARA Che la questione sia tutt`altro che risolta con le scuse, lo dimostra la durissima presa di posizione del segretario nazionale del Pri, Francesco Nucara. «Rimango basito dopo aver letto le parole dell`assessore comunale di Reggio Calabria Luigi Tuccio», dice il parlamentare calabrese che definisce quelle esternazioni «sciocche ed infelici».
«A prescindere dalla simpatia o antipatia nei confronti dell`artista in questione – aggiunge Nucara – voglio avvisare l`assessore che il fascismo e il nazismo sono finiti. È morta e sepolta anche la litania mussoliniana sul complotto giudaico plutocratico massonico. Quanto a Benigni, fortunato lui se è
miliardario; ebreo non credo, visto che dichiarò di non avere l`onore di essere tale. Ritengo talmente gravi le frasi di Tuccio – dice ancora il segretario del Pri – che non mi rimane altro che chiederne le dimissioni. Il sindaco revochi con urgenza le deleghe al dottor Tuccio, che ci fa vergognare di essere reggini. Questa posizione é condivisa da tutto il Pri calabrese».
LE COMUNITA` EBRAICHE Sulla vicenda, come riferisce sul suo blog l`inviato del Sole 24 Ore Roberto Galullo, è intervenuto anche Renzo Gattegna, presidente dell`Ucei (Unione comunità ebraiche italiane), che si è rivolto al sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena e al segretario del Pdl, Angelino Alfano, «affinché vigilino attentamente per evitare che simili episodi si possano ancora ripetere ad opera di appartenenti al loro gruppo politico. Non ha molta importanza precisare che Roberto Benigni non è ebreo, perché in ogni caso si tratta di una persona amica e perché le frasi pronunciate dall`assessore sono inaccettabili e sono il chiaro segnale del perpetrarsi di quei pregiudizi anti-ebraici che noi tentiamo ogni giorno di contrastare con un`azione culturale che faccia conoscere il grande apporto dato dagli ebrei alla civiltà italiana ed europea. Pur prendendo atto delle scuse che sono state formulate, per quelle espressioni che riprendono luoghi comuni ispirati alle ideologie razziste di stampo nazista e fascista, non possiamo non rimarcare che queste costituiscono gravi offese alla dignità, alla sensibilità e alla memoria storica degli ebrei».
DELLA SETA Il senatore del Partito democratico Roberto Della Seta, componente della Commissione diritti umani, non usa mezzi termini: «Gli insulti antisemiti a Benigni sono un`efficacissima autobiografia di chi li ha pronunciati, nella quale è difficile decidere se prevalga un altissimo tasso di fascismo o di imbecillità. Che Tuccio la pensi così dispiace fino a un certo punto: il mondo e l`Italia abbondano di gente così. Preoccupa un po` di più – aggiunge il parlamentare – che questo signore abbia responsabilità importanti di governo in una grande città italiana e preoccupa che i suoi amici e colleghi di partito, dal sindaco di Reggio Arena al presidente della Regione Scopelliti, non abbiano sentito il dovere di sconfessarlo».
BATTAGLIA Al coro di dichiarazioni, in serata, si è aggiunta anche quella di Demetrio Battaglia, esponente dei democrat in consiglio regionale. «Le dichiarazioni dell’assessore Tuccio sugli ebrei – spiega – il rappresentante del Pd – onostante le sue ripetute scuse, che non sarà certo io a sottovalutare, rendono incompatibile la sua presenza nella giunta comunale di Reggio, tanto più per la sua condizione di assessore non eletto. È giusto che non ci siano strumentalismi e che sia dia all’avvocato Tuccio la possibilità privata di riflettere sulla gravità del suo gesto. Ma ci sono intanto gli interessi superiori della città che vanno tutelati e che verrebbero gravemente danneggiati dalla sua permanenza in giunta. Trovo grave che lo stato maggiore del Pdl, a partire dal sindaco Arena e dal presidente Scopelliti che è segretario  calabrese del Pdl, non abbia, a tante ore dall’accaduto, deciso e capito quel che serve fare per non accreditare un peggioramento dell’immagine della nostra città e della Calabria». Chiosa finale: «Si intervenga subito. È in queste occasioni che si dimostra l’attaccamento e l’amore per la città di Reggio».

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