COSENZA La giornata di studio su “Lorenzo Calogero L’archivio e la ricerca. Bilancio e prospettive”, presso l’Unical (14 dicembre Sala University Club), conclude un biennio di studi, convegni, mostre, ricerche, pubblicazioni, portati avanti dal personale docente e non docente del dipartimento di Filologia sul grande poeta Lorenzo Calogero (a cento anni della sua nascita, Melicuccà 2010, e a cinquanta della sua scomparsa nel 1961). Un bilancio, fuori di retorica, davvero esaltante se si pensa che in pochi mesi sono stati resi fruibili su supporto informatico quei quaderni e taccuini (ben 804) che ancora nel 2009 erano inaccessibili e a rischio di deterioramento (dopo quasi 25 anni di inadempienze e di silenzi anche istituzionali). In questa occasione, oltre a un bilancio sul progetto Calogero e sul “poeta ritrovato” verranno presentati gli Atti del Convegno Internazionale “Lorenzo Calogero. 1910-2010. L’ombra assidua della poesia” che si è svolto nel campus di Arcavacata di Rende dal 4 al 6 febbraio (adesso pubblicato, con un cd allegato e con inediti e disegni del poeta in un elegante e curato volume della Rubbettino) e il primo introvabile libro di Calogero, “Parole del tempo”, apparso nella prestigiosa collana di poesia Donzelli a cura del Dipartimento e con la collaborazione della Regione Calabria. Il nuovo incontro non si limiterà a fare un bilancio e a ricostruire le fasi dell’organizzazione, dell’informatizzazione, della valorizzazione dell’Archivio Calogero, ma intende indicare nuovi percorsi di ricerca e di studio, grazie alla presenza di storici e famosi studiosi dell’opera calogeriana e alla presenza di giovani, donne e uomini, studiosi che si sono formate nell’Unical e che continuano a lavorare pazientemente su Calogero. Si apre una nuova stagione e una nuova fase dopo che Calogero, grazie alle iniziative del Dipartimento, è tornato all’attenzione del pubblico e della critica nazionale (si vedano articoli e recensioni apparse su tutti i giornali calabresi, ma anche su “Il Corriere della Sera”, il “Venerdì di Repubblica”, “Tuttolibri”, “Alfabeta”, ecc. con la firma di prestigiosi critici). Archilet, il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo, il Dipartimento di Filologia la Biblioteca di area umanistica, la Facoltà di Lettere e Filosofia ribadiranno, che il “caso Calogero” (la sua rimozione e dimenticanza anche per la non fruibilità dei suoi inediti) è chiuso. Il “poeta ritrovato” (nel senso che si sono rimosse gli impedimenti concreti e culturali per una sua reale conoscenza) potrà essere letto e studiato, riconosciuto e valorizzato, grazie a una generosa iniziativa che ha visto partecipi e attivi anche gli eredi del poeta. Sono auspicabili mille altre iniziative di qualità legate al nome di Calogero (centri studi, eventuale Fondazione, che andrà decisa e promossa dagli eredi, parco letterario, ecc.) e il Dipartimento di Filologia sarà ben lieto, se coinvolto, di dare il proprio apporto organizzativo, culturale, scientifico (compatibilmente con le esigue disponibilità e con i tagli che conoscono la cultura, la scuola e l’università), e comunque la poesia di Calogero, che andrà studiata e indagata con pazienza, non sarà più “sepolta”, non sarà più oggetto di dimenticanze e di rimozione. E così non potranno essere più occultate o chiuse nelle scatole le sue carte adesso custodite, con professionalità, amore, competenza, in uno dei centri di ricerca e di documentazione letteraria tra i più prestigiosi a livello nazionale. Certò è un punto di partenza e non di arrivo. Bisogna continuare con convinzione lungo il percorso tracciato e indicato. Necessitano, a livello istituzionale, di interventi stabili, duraturi, concreti, qualificati, aperti a tutti. Per rendere fruibili e divulgabili i manoscritti e per arrivare a un’edizione critica e “omnia” delle opere, con l’apporto di studiosi nazionali e stranieri.
Le fasi successive del progetto prevedono, infatti, nell’auspicio del Dipartimento, che dovrebbe essere sostenuto con convinzione da enti pubblici e privati, la pubblicazione degli editi e degli di Calogero con un editore a diffusione nazionale e con un progetto editoriale organico e scandito negli anni. Per fare questo ci sarà bisogno (specie in un periodo di difficoltà economiche) di un attento, paziente, prolungato lavoro filologico, critico-letterario, archivistico che dovrebbe essere sostenuto (con assegni a giovani studiosi) dalle istituzioni pubbliche e anche da Fondazioni e istituti di ricerca, pubblici e privati. L’Unical fin dall’inizio è stata aperta a collaborazioni portate avanti da enti pubblici e da studiosi, con iniziative di qualità. Si tratta, allora, di procedere in maniera inclusiva, aperta, partecipata, con la consapevolezza che Calogero è una risorsa di tutta la Calabria e di tutta Europa e che i suoi quaderni e le sue carte sono un “bene pubblico”, comune, da rendere sempre più accessibile a giovani, studiosi, artisti, intellettuali che intendono conoscere, studiare, “valorizzare” il grande poeta. La poesia di Calogero rappresenta anche un’occasione per parlare di una Calabria alta, diversa, davvero consapevole e convinta delle sue tradizioni culturali più alte e capaci di segnare la cultura nazionale ed europea.
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