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Arena ricorda Falcomatà: «Ha dimostrato che la città si ama in maniera incondizionata»

«Ricordare un uomo che a soli 57 anni, nel momento migliore della propria vita sia dal punto di vista umano che intellettuale, lascia la vita per un male spietato è di per sé doloroso. Se poi quest…

Pubblicato il: 11/12/2011 – 17:16
Arena ricorda Falcomatà: «Ha dimostrato che la città si ama in maniera incondizionata»

«Ricordare un uomo che a soli 57 anni, nel momento migliore della propria vita sia dal punto di vista umano che intellettuale, lascia la vita per un male spietato è di per sé doloroso. Se poi quest`uomo è stato sindaco di una città, amato e rispettato dai suoi concittadini, il ricordo si ammanta del rimpianto per una ricchezza perduta».
Ad affermarlo è il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena ricordando Italo Falcomatà nel decimo anniversario della morte.
«È unanime – aggiunge – nell`immaginario collettivo che Italo Falcomatà sia stato il sindaco di tutta la città, svolgendo il suo mandato al di sopra di ogni ideologia e del suo stesso partito di appartenenza. Il suo credo di amministratore era uno solo: l`amore per Reggio. Un messaggio che ha accompagnato la sua vita prima di consigliere comunale e poi di sindaco, ruoli svolti senza mai anteporre il senso di appartenenza politica al benessere della città che amava in maniera incondizionata: ha dimostrato che la città si ama sia come minoranza che come forza di governo».
«Non posso non ricordare – aggiunge ancora Arena – il suo sforzo per il benessere e la crescita, innanzitutto culturale della nostra Reggio, lottando contro la subcultura del non fare, del lasciare perdere, dell`intrigo che, proprio negli anni del suo intenso impegno politico, manifestava la sua atroce potenza in una asfissiante pressione sociale. Non posso sottacere il fatto che, in momenti gravi per la città, fu chiamato a dirigere un`amministrazione certamente anomala, fuori da ogni schema politico fino ad allora praticato, certamente non di esclusiva
appartenenza alla sua parte. Ma ciò non ha certo costituito un limite: proprio la sua grande capacità di dialogo e il suo forte senso delle istituzioni lo portarono a superare la logica della contrapposizione sterile e avviare un percorso nuovo per la nostra città. Questo percorso non fu privo di contrasti e di contraddizioni: non dimentico certo il suo sentirsi solo, quando si dichiarava “una foglia staccata dall`albero e in balia del
vento”. Ma questo non gli ha certo impedito di continuare il suo impegno. Ma proprio Italo Falcomatà ci ha insegnato che quando sono in gioco gli interessi di Reggio bisogna soprattutto difendere i valori positivi che animano la nostra comunità, lottando al di sopra delle proprie forze. È questo, credo, il lascito principale che egli ha donato a tutti i cittadini di
Reggio, un`eredità culturale e sociale lanciata anche come sfida».
«E quindi fermarsi ad una pura commemorazione, che non sia anche contemporaneamente assunzione in prima persona di responsabilità analoghe – sottolinea Arena facendo anche un paralellismo con la situazione attuale – significherebbe relegare Italo Falcomatà fra i ricordi, belli ma irripetibili: non deve essere così. Il suo modo di interpretare la politica, il suo massimo rispetto per le istituzioni, gli consentirono, quando fu il momento, di difenderle e rappresentarle con piena consapevolezza: una missione che andava compiuta senza esitazioni. Per questo ha determinato un cambiamento radicale nella mente e nel cuore dei reggini. E per questo ha segnato un punto di non ritorno, ha gettato salde fondamenta, che hanno consentito a chi gli è succeduto di potere costruire una città nuova e diversa da prima. Certamente sarebbe delittuoso, da parte di chiunque, da qualunque parte politica, spingere affinché Reggio torni ad essere ciò che era stata. Proprio per questo posso dire che ho avuto grandi dubbi nei giorni che hanno preceduto la mia candidatura, dato che sapevo che sarei dovuto andare incontro a grandi sacrifici personali e a quelli della mia famiglia: ma mi sono deciso di accettare le pressioni della politica per amore verso Reggio, in risposta anche a chi continuava a denigrare, costantemente, la nostra città, e per evitare pericolosi passi indietro. Questo insegnamento quindi non va disperso: il professore Falcomatà deve avere la consapevolezza di trovare nei suoi reggini alunni attenti e preparati. I reggini, tutti, devono sempre scegliere e scegliere per il bene: gli esempi ci sono, e hanno prodotto grandi risultati. Scegliere per il male, scegliere per il soddisfacimento dei propri bisogni, o di pulsioni avvertite come tali, e non pensare se questo possa arrecare danno alla collettività, significa non avere compreso la sua lezione».
«Ricordare Italo Falcomatà – conclude il sindaco Arena – significa ricordare il reggino che lotta per essere degno della sua città, con determinazione e progettualità; di una città che occupa con onore il posto che merita e che le spetta. Spero allora che questo esempio resti vivo, per essere magari superato; d`altra parte i professori sono bravi se gli allievi li superano, e sicuramente il professore Falcomatà, quanto ad amore per la propria città, avrebbe voluto essere superato da tutti i reggini».

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