COSENZA Il cadavere di donna trovato mutilato a Roma, nella zona Ardeatina, non è quello di Rina Pennetti, la giovane di Spezzano della Sila scomparsa a Rende il 6 ottobre del 2009. È quanto emerge dagli esiti della comparazione del dna del corpo ritrovato alla periferia della Capitale con il codice genetico della donna scomparsa in Calabria. Gli esiti dell`accertamento hanno riacceso la speranza in casa Pennetti dove, da oltre due anni, c`è grande apprensione per la sorte della loro congiunta. La sorella di Rita, Alba, in occasione delle festività natalizie, ha scritto una lettera indirizzandola alla donna. «Mi rivolgo a te – scrive Alba Pennetti – con la speranza che tu, in un modo o nell`altro, possa ascoltare queste mie parole, quello che ho da dirti: mi manchi, mi manca l`essenza di te, quello che rappresenti, l`odore di nostra madre, di questo non restavi che tu. Mi manca il tuo sorriso, le tue frivolezze che rendevano leggera la mia vita. Io vorrei che tu fossi viva e che volontariamente abbia deciso di andare via per motivi che sappiamo fin troppo bene e per i quali non me la sento di darti colpa». «Eri rimasta da sola – prosegue – ed io non sono bastata a colmare la tua solitudine, non ti ho saputo aiutare ma credimi, io c`è l`ho messa tutta. Se tu mi ascolti sappi che ti perdono per avermi fatto soffrire così. Ti perdono e ti bacio la mano per aver avuto la forza di fare questo. A volte l`unica cosa che resta da fare per salvare se stessi è andarsene ed io vorrei che tu lo avessi fatto. Se sei ancora viva, ti prego, chiamami. Non ti dico torna, anche se è la cosa che desidero di più, ma almeno chiamami, ti prego».
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