Voragine nel bilancio del Comune, Scopelliti in Procura il 20 dicembre

Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, sarà interrogato il prossimo 20 dicembre dal procuratore aggiunto di Reggio Ottavio Sferlazza e dai sostituti Francesco Tripodi e Sara Ombra. Martedì pomeriggio, quindi, l`ex sindaco della città dello Stretto sarà sentito al sesto piano del Cedir nell’ambito dell’indagine sulla voragine delle casse comunali creatasi nel periodo in cui è stato primo cittadino. Scopelliti, in particolare, è accusato di falso in atto pubblico.
Dopo il rinvio del 17 novembre scorso per impegni istituzionali e di partito, il governatore risponderà all`avviso di comparizione notificatogli dalla Procura diverse settimane fa, quando è diventata ufficiale la sua iscrizione nel registro degli indagati.
Al centro dell`inchiesta, ricordiamo, c`è una relazione dei periti della Procura sulle casse del Comune che hanno accertato, per i soli due anni oggetto delle indagini e per fatti costituenti presunti reati, un “buco” di 87 milioni di euro, che sarebbero parte dei 170 milioni di cui parlano gli ispettori del ministero dell`Economia per il disavanzo maturato dal 2006 al 2010.
Dalla perizia della Procura sono emerse irregolarità contabili nei bilanci approvati dall`ente nel periodo 2008-2010. Proprio queste irregolarità sono state inserite nelle contestazioni di cui Scopelliti deve rispondere assieme ai tre revisori dei conti che hanno certificato i bilanci del Comune. Si tratta di Carmelo Stracuzzi (oggi in servizio alla Regione Calabria), Domenico D’Amico e Ruggero Alessandro De Medici. Tutti e tre, il 17 novembre, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, posticipando così ogni eventuale chiarimento a una memoria difensiva che, ancora, non è stata consegnata alla Procura della Repubblica.
Il governatore dovrà inoltre chiarire il perché un determinato capitolo di spesa venisse utilizzato per finanziamenti che dovevano essere inquadrati in altri capitoli.
Un reato che Scopelliti avrebbe commesso in concorso con l’ex dirigente del settore Finanze e Tributi di Palazzo San Giorgio Orsola Fallara, morta nel dicembre 2010 dopo avere ingerito acido muriatico. Nel primo pomeriggio di martedì il presidente della Regione comparirà davanti ai giudici per essere interrogato se, nel frattempo, non saranno sopravvenuti altri impegni istituzionali.