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Morelli al gip: «Chiesi di indagini su Lampada ad amico sindacalista»

MILANO «Ho chiesto notizia circa eventuali possibili indagini a carico di Giulio Lampada a un mio amico deceduto, tale Michele Salvino che faceva il sindacalista della Cisl ed era segretario genera…

Pubblicato il: 15/12/2011 – 19:20
Morelli al gip: «Chiesi di indagini su Lampada ad amico sindacalista»

MILANO «Ho chiesto notizia circa eventuali possibili indagini a carico di Giulio Lampada a un mio amico deceduto, tale Michele Salvino che faceva il sindacalista della Cisl ed era segretario generale della Cisl. Salvino aveva rapporti a livello di Ministero della Giustizia e nel Tribunale di Milano». Lo ha spiegato Francesco Morelli, il consigliere regionale della Calabria arrestato lo scorso 30 novembre nell`ambito del blitz della Dda milanese contro la `ndrangheta, al gip di Milano Giuseppe Gennari durante l`interrogatorio di garanzia. Rispondendo alle domande su chi fossero le persone a cui si sarebbe rivolto per avere notizie per sapere se ci fossero indagini in corso o meno, Morelli, lo scorso 2 dicembre, non ha citato solo il giudice Vincenzo Giglio, anche lui in carcere da due settimane, ma anche il segretario nazionale della Fit-Cisl scomparso il 30 novembre dell`anno scorso. E ha aggiunto che in una telefonata intercettata in cui parla con l`avvocato Vincenzo Minasi, altro arrestato, «riferisco notizie (…) che ho appreso da Salvino», precisando di avergli chiesto «solo una volta (…) di vedere cosa riusciva a sapere su questa vicenda». «Ricordo – ha affermato ancora il politico – che Giulio Lampada mi mostrò a Roma un documento proveniente da Procura o Tribunale di Milano in cui si dicevano le stesse cose che il povero Michele mi aveva detto. Su quei documenti non ho mai fatto verifiche». Morelli ha ammesso di aver chiesto anche al giudice Giglio notizie su «una qualsiasi indagine a mio carico» a Reggio, dopo le elezioni del marzo 2010 quando non ottenne «un incarico di governo» per il sospetto di suoi rapporti con «organizzazioni criminali». «Dopo le elezioni di marzo 2010 – ha aggiunto – il mio risultato elettorale mi indicava come destinatario di un incarico di governo, ma Scopelliti parlando con alcune persone e con lo stesso Alemanno aveva detto che avevo rapporti con organizzazioni criminali e per questo non poteva confermarmi l`incarico. Io mi attivai immediatamente con tranquillità d`animo perché erano tutte notizie false. Chiesi anche a Enzo Giglio magistrato di vedere se c`era qualcosa a Reggio, se ci fosse stata una qualsiasi indagine a mio carico perché sarei andato immediatamente a chiarire subito. Nel fax che la moglie di Giglio mi mandò il giorno 19 aprile, Giglio mi scrisse che al tribunale di Reggio non c`era nulla e mi consigliava di rivolgermi a un legale per scrivere alle Procure di Reggio, Catanzaro e Milano ed eventualmente anche a Cosenza. La frase di Giglio in cui mi dice che comunque non c`era nulla riguardava il Tribunale e comunque non era tranquillizzante per me perché il giudice mi invitava a rivolgermi anche alle Procura». Nel corso dell`interrogatorio Morelli ha spiegato inoltre di aver «chiesto di inviarmi un fax perché avevo bisogno di un pezzo di carta da sbandierare ad Alemanno. Per questo l`invito a rivolgermi ad altre Procure non era tranquillizzante».

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