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Francesco Azzarà è arrivato a Reggio: «Sono felicissimo»

REGGIO CALABRIA Francesco Azzarà è arrivato nell`aeroporto di Reggio Calabria dove ha abbracciato i genitori e altri familiari. All`uscita dell`aeroporto, scortato dai carabinieri, è salito a bordo…

Pubblicato il: 17/12/2011 – 19:15
Francesco Azzarà è arrivato a Reggio: «Sono felicissimo»

REGGIO CALABRIA Francesco Azzarà è arrivato nell`aeroporto di Reggio Calabria dove ha abbracciato i genitori e altri familiari. All`uscita dell`aeroporto, scortato dai carabinieri, è salito a bordo di una automobile per raggiungere Motta San Giovanni, nel Reggino, il suo paese natio. Ad attenderlo c`erano numerose persone giunta da Motta San Giovanni tra cui il sindaco, Paolo Laganà. Francesco, completamente rasato, indossa un giubbotto, la maglietta di Emergency e un pullover rosso. Ha abbracciato alcuni suoi amici che hanno esposto molti striscioni per dargli il benvenuto. All`uscita dell`aeroporto Azzarà è stato salutato con un lungo applauso e frasi di benvenuto. Tra le persone presenti ci sono stati momenti di commozione e pianto. Il volontario, rapito in Darfur lo scorso 14 agosto, ha detto di «essere felicissimo» per essere finalmente tornato a casa. «Mi hanno trattato bene», ha aggiunto ai cronisti, ai quali ha poi risposto di non sapere della grande mobilitazione promossa in Italia per la sua liberazione.
LA GIOIA DELLA MAMMA «Da questa sera Francesco avrà un letto speciale a casa nostra». Lo ha detto la madre del cooperante di Emergency, Fortunata Legato, che assieme al marito, Santo Azzarà, ha ricevuto questa sera il premio Ippocrate dell`ordine dei medici di Reggio Calabria. «Abbiamo vissuto attimi difficili – hanno detto i genitori di Francesco – sono stati attimi difficili fino a qualche giorno fa quando siamo stati convocati a Roma e si paventata l`ipotesi che la liberazione potesse slittare di alcuni mesi. Poi siamo stati raggiunti dalla bella notizia della sua liberazione». La madre, sollecitata dai giornalisti ha detto che «sicuramente da questa sera a Francesco preparerò un letto speciale e gli rimboccherò le coperte. Ma da domani comincerò a cucinare le cose buone che piacciono a lui». «Non ho mai contraddetto – ha concluso – la sua scelta di lavorare all`estero. Ma sia chiaro che avevo sempre paura per queste missioni. Come madre ne avvertivo il pericolo».

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