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Azzarà: «Ora la stessa attenzione anche per gli altri rapiti»

MOTTA SAN GIOVANNI «La notte appena trascorsa ho dormito tranquillo. Chiaramente il letto di casa propria è tutta un`altra cosa. Adesso vorrei che quello che è stato fatto per me fosse fatto per le…

Pubblicato il: 18/12/2011 – 15:59
Azzarà: «Ora la stessa attenzione anche per gli altri rapiti»

MOTTA SAN GIOVANNI «La notte appena trascorsa ho dormito tranquillo. Chiaramente il letto di casa propria è tutta un`altra cosa. Adesso vorrei che quello che è stato fatto per me fosse fatto per le persone che sono ancora prigioniere in quell`area». Lo ha detto all`Ansa Francesco Azzarà, il cooperante di Emergency liberato dopo 4 mesi di prigionia nel Sud Darfur e rientrato ieri in Calabria. In casa, molto più rilassato e immerso tra i profumi del pranzo preparato dalla madre Fortunata Legato, Francesco si è concesso a qualche battuta. «Mi farebbe piacere – ha spiegato – che ci fosse per loro la stessa attenzione e mobilitazione che c`è stata nei miei confronti. Prima di essere rapito, anch`io leggevo questo genere di notizie ma non mi ponevo il problema più di tanto anche se mi chiedevo come mai non si facesse il possibile per la loro liberazione».
Azzarà ha passato la notte prima con gli amici, poi con i parenti più stretti a cena e poi, finalmente, nel letto della sua abitazione. Ieri sera era stanco, non tanto per la lunga prigionia – ha aggiunto – ma per gli ultimi intensissimi due giorni, prima a Khartoum, poi a Roma e, infine, a Reggio Calabria, da dove in auto ha raggiunto casa. La sua Motta San Giovanni, che lo ha già festeggiato ieri sera al suo arrivo, e dove stamattina don Severino ha celebrato la messa. «Abbiamo pregato tanto per la liberazione di Francesco ma adesso dobbiamo ricordare che ci sono altri ostaggi italiani e stranieri nella zona del Darfur»: così il parroco della chiesa di Santa Caterina. «Abbiamo pregato e ci siamo mobilitati per la liberazione di Francesco – ha aggiunto il prete che è di origini congolesi – ma adesso dobbiamo ricordarci che ci sono altre persone nelle sue stesse condizioni. Da qui per loro deve nascere una nuova preghiera quotidiana». Don Severino ha annunciato che giovedì, nel pomeriggio, sempre nella chiesa di Santa Caterina, si terrà la messa di ringraziamento per la liberazione di Francesco Azzarà.
Rispondendo ad una domanda sul trattamento che ha ricevuto da parte dei rapitori, Francesco ha detto di essere stato «trattato bene, anche per l`alimentazione non ci sono stati problemi: ho mangiato molti cereali che sono il loro cibo principale ma anche carne e pasta».

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