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Sigilli ai beni degli Imerti-Condello

REGGIO CALABRIA Colpo ai beni degli Imerti-Condello. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Dda della Pro…

Pubblicato il: 19/12/2011 – 15:21
Sigilli ai beni degli Imerti-Condello

REGGIO CALABRIA Colpo ai beni degli Imerti-Condello. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Dda della Procura di Reggio Calabria, a carico della “Pane Pizza e Fantasie” srl, operante nel settore della panificazione. La società è risultata riconducibile ai familiari di Antonino Imerti, detto “Nano feroce”, e di Domenico Condello, latitante dal 1993, recentemente colpito da un altro provvedimento dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Reggio Nord”. Nel corso dell’indagine è emerso che sul piano formale, la società fa capo ai Maddalena Martino e Giuseppe Martino, zii materni del latitante che, peraltro, nel corso di una perquisizione domiciliare, eseguita lo scorso mese di giugno, erano stati trovati in possesso di 49.690 euro in denaro contante, 52.000 euro e 10.000.000 di lire in buoni fruttiferi postali, in parte cointestati con Giuseppa Condello. Giuseppa Condello, moglie di Imerti, secondo le indagini, ha delle responsabilità gestionali, intrattenendo relazioni sia con lo studio di consulenza commerciale sia con l’istituto di credito. Margherita Tegano e Caterina Condello, rispettivamente compagna e sorella del ricercato, – da quanto è emerso – si interfacciano solo e esclusivamente con Giuseppa Condello, che partecipa loro le decisioni assunte o da assumere; le tre donne hanno deciso di cedere a titolo definitivo l’attività. Il provvedimento di sequestro è un ulteriore segmento di un più ampio contesto investigativo sviluppato, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, dal Reparto anticrimine e dal comando provinciale dei carabinieri e che mira al raggiungimento di due obiettivi: la cattura del latitante, ritenuto «esponente mafioso di livello apicale della ‘ndrangheta, in grado di orientare le complessive strategie dell’organizzazione»; e «la sistematica aggressione di tutte le attività riconducibili al gruppo criminale, quale strumento di costante e progressivo depotenziamento della struttura di sostegno economico e logistico al latitante Domenico Condello».

Decreto di sequestro Imerti-Condello

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