CATANZARO I due ciclomotori sequestrati nel corso delle indagini sull`attentato compiuto il 3 gennaio del 2010 alla Procura generale di Reggio Calabria sono compatibili con quello utilizzato dagli attentatori e ripreso dalle telecamere di sicurezza del palazzo. A questa conclusione è giunto il perito nominato dal gip di Catanzaro Assunta Maiore che stamani ha depositato un supplemento di perizia rispetto a quanto aveva già comunicato il primo dicembre scorso durante l`incidente probatorio chiesto dalla Dda catanzarese per cristallizzare gli elementi raccolti durante le indagini. Il primo ciclomotore Honda SH300 è stato sequestrato in occasione dell`arresto del boss pentito Antonino Lo Giudice, che si è autoaccusato di essere il mandante dell`attentato e delle intimidazioni compiute nel corso del 2010 ai danni di magistrati reggini, del fratello Luciano Lo Giudice, del presunto armiere della cosca, Antonio Cortese (i tre erano già detenuti) e di Vincenzo Puntorieri. Secondo l`accusa furono Cortese e Puntorieri a piazzare la bomba. Il secondo ciclomotore, dello stesso modello, era stato sequestrato, invece, in una prima fase delle indagini, quando nel registro degli indagati finirono i nomi di quattro presunti affiliati alla cosca Serraino quali presunti autori dell`attentato. Il perito, così come aveva già riferito, ha invece affermato che non vin sono elementi per stabilire la compatibilità tra una tuta sequestrata a Cortese e quella indossata da uno degli attentatori ripreso dalle telecamere. Nel filmato si vedono due persone arrivare davanti al portone della Procura generale a bordo di un ciclomotore, piazzare l`ordigno e poi fuggire.
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