REGGIO CALABRIA Il Tribunale della Libertà di Milano ha rigettato la richiesta di revoca dell`ordinanza di custodia cautelare nei confronti del giudice Vincenzo Giglio. Resta in carcere, quindi, il presidente della Corte d`Assise di Reggio Calabria arrestato nell`ambito dell`inchiesta “Infinito” coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Giglio è accusato di avere avuto rapporti con la famiglia mafiosa dei Lampada, legati alla cosca Condello, e con il consigliere regionale del Pdl Franco Morelli, anche lui finito in manette poche settimane fa. In particolare, secondo gli inquirenti, in cambio di notizie riservate il giudice avrebbe ottenuto la nomina della moglie, Alessandra Sarlo, a dirigente della Regione. Una nomina che sarebbe maturata, stando alle carte dell`inchiesta, grazie ai rapporti con Morelli e con il consigliere regionale Luigi Fedele, non indagato. Nel corso dell`udienza davanti al Tribunale della Libertà, l`avvocato Francesco Albanese ha depositato una memoria difensiva attraverso la quale Giglio fornisce la sua versione dei fatti. L`impianto accusatorio poggia le sue basi sulle intercettazioni telefoniche e ambientali che avrebbero dimostrato i rapporti diretti tra il magistrato e Giulio Lampada. Il dispositivo di sentenza, è stato depositato nel tardo pomeriggio di ieri dal Tribunale della Libertà al quale Morelli ha rinunciato di formulare ricorso.
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