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Cosca Libri, arrestato a Reggio il consigliere comunale Giuseppe Plutino

«Forniva un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo alla cosca Caridi come referente politico del sodalizio, destinatario delle preferenze elettorali, ricevute sia dagli affiliati,…

Pubblicato il: 21/12/2011 – 9:15
Cosca Libri, arrestato a Reggio il consigliere comunale Giuseppe Plutino

«Forniva un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo alla cosca Caridi come referente politico del sodalizio, destinatario delle preferenze elettorali, ricevute sia dagli affiliati, sia da parte di terzi ma raccolti in suo favore dagli esponenti della cosca nel corso di varie consultazioni elettorali, con particolare riferimento a quelle per l`elezione del consiglio comunale di Reggio Calabria del maggio 2011, anche mediante sistemi di alterazione della libera competizione elettorale e di controllo della libertà di voto».
È il capo di imputazione contestato al consigliere comunale Giuseppe Plutino, arrestato stamattina dalla squadra Mobile per concorso esterno in associazione mafiosa. Gli altri arrestati sono i fratelli Domenico e Filippo Condemi, Rosario Calderazzo, Vincenzo Rotta e il vigile del fuoco Vincenzo Lombardo. Un provvedimento di fermo, infine, è stato eseguito nei confronti di Leo Caridi, attuale reggente della cosca dopo l`arresto dei fratelli Santo e Nino (quest`ultimo genero del defunto boss don Mico Libri).
Ritornando al consigliere comunale Plutino, quest`ultimo assieme a Domenico Condemi avrebbe minacciato il consigliere regionale Giovanni Nucera per costringerlo ad assumere in qualità di collaboratore temporaneo della struttura del gruppo consiliare del Pdl presso il consiglio regionale, Maria Cuzzola, nipote di Eugenio Borghetto.
Un rifiuto che Nucera pagò con un’intimidazione da parte della cosca che gli fece trovare una tanica di benzina sul cofano della macchina.
I dettagli dell’operazione, alla quale hanno partecipato anche i carabinieri del Comando provinciale, sono stati illustrati stamattina nel corso di una conferenza stampa tenuta in Questura e alla quale hanno partecipato anche il procuratore capo Giuseppe Pignatone, il questore Carmelo Casabona, il capo della Mobile Renato Cortese, il dirigente della sezione Reati contro il patrimonio Francesco Giordano e il comandante del Nucleo operativo dell’Arma Carlo Pieroni.
«Si tratta della prosecuzione dell’inchiesta “Alta tensione” – ha spiegato Cortese –. A Leo Caridi sono state sequestrate quattro aziende, mentre i fratelli Condemi sono considerati esponenti di primo piano della cosca Caridi. Sono loro gli autori dell’intimidazione a Nucera dietro la quale c’era anche Plutino», il consigliere comunale del Popolo della libertà rieletto per la terza volta con oltre mille voti.
Plutino, inoltre, è parente dei Condemi che, a loro volta, hanno legami di parentela con i Caridi.
«Ciao compare» è stata la frase con la quale alcuni familiari degli arrestati hanno salutato il consigliere comunale del Pdl mentre usciva dalla Questura in manette diretto al carcere di San Pietro.

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