«C`è la prova di un sostegno elettorale da parte della cosca al consigliere Plutino in occasione delle ultime elezioni amministrative». È quanto ha affermato il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, nel corso della conferenza stampa sull`operazione che questa mattina ha portato all`arresto di sei persone, tra cui il consigliere comunale della città dello Stretto, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Ma anche su un altro episodio Pignatone ha evidenziato l`esistenza di evidenze investigative schiaccianti: «La prova di un atto intimidatorio posto in essere dalla cosca Caridi in danno del consigliere regionale del Pdl Giovanni Nucera, che alcuni mesi fa trovò sulla sua automobile una tanica di benzina. Si è accertato, infatti, grazie anche alla denuncia di Nucera, che la cosca Caridi tentò di fare assumere una ragazza parente di Domenico Condemi, nello staff del consigliere Nucera. Richiesta che Nucera rifiutò e alla quale seguì un colloquio di Plutino con Nucera che, in passato, era stato suo compagno di partito e, ancora dopo, esplicite minacce da parte del Condemi, oggi arrestato, ai danni del figlio del Nucera».
Il capo della Dda reggina, nel sottolineare che «continua l`attività della Procura contro la zona grigia», ha spiegato che «una parte degli elementi di prova sono stati recuperati dalle intercettazioni condotte dall`Arma dei carabinieri nell`ambito dell`operazione Crimine».
Per il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, «l`operazione si caratterizza non per i numeri ma per la sua qualità e coinvolge la cosca Libri-Caridi operante nella zona di Modena-San Giorgio Extra di Reggio Calabria e questo per due aspetti: il primo per l`arresto di un consigliere comunale Plutino e il secondo per un sequestro preventivo di beni di alcune aziende a dimostrazione della grande attenzione che forze dell`ordine e Procura della Repubblica stanno mettendo nella lotta alla criminalità organizzata».
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