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Fondazione Guccione: non ci sono politiche per la sicurezza stradale

COSENZA «La Calabria è la regione che ha un indice di mortalità tra i più elevati d`Italia. Non è un caso. Non esistono politiche attive per la sicurezza stradale a tutti i livelli. Non esiste un C…

Pubblicato il: 26/12/2011 – 13:39
Fondazione Guccione: non ci sono politiche per la sicurezza stradale

COSENZA «La Calabria è la regione che ha un indice di mortalità tra i più elevati d`Italia. Non è un caso. Non esistono politiche attive per la sicurezza stradale a tutti i livelli. Non esiste un Centro di monitoraggio seppure cofinanziato dallo Stato da sei anni». Lo sostiene, in una nota, Giuseppe Guccione, presidente della fondazione “Luigi Guccione” che si occupa di sicurezza stradale. «Vi sono complessivamente – prosegue – circa 18 milioni di euro del Piano nazionale per la sicurezza stradale non utilizzati. Lo abbiamo segnalato all`ex presidente della Regione Loiero, e all`attuale presidente Scopelliti, che non hanno nemmeno risposto. Le province e i comuni, e non tutti, fanno pochissime attività di sensibilizzazione e spesso sono solo iniziative propagandistiche o destinate a finanziare “imprese” che non hanno competenze riconosciute in materia. Lo dico anche ai nostri soci istituzionali (Provincia di Cosenza, Comuni di Cosenza e Rende): così non può più andare. Non possiamo coprire le oggettive responsabilità degli Enti. Proporrà al Consiglio di amministrazione che è convocato a Roma il 28 dicembre prossimo, nel quale siedono i sindaci e il presidente della Provincia, azioni ragionevoli e concrete che se non verranno accettate dagli enti/soci porteranno o alle mie dimissioni o alla mia richiesta di dimissioni dei rappresentanti degli enti. Non è più il tempo delle mediazioni o del far finta di niente. Occorrono atti concreti». «I tre enti locali soci – afferma Guccione – convochino Consigli straordinari aperti alla cittadinanza e discutano con noi le proposte del Piano che Onu e Oms hanno approvato per il prossimo decennio. Ma anche il governo deve fare la sua parte. Occorre un atto di indirizzo del Consiglio dei ministri peraltro già assunto in passato dal governo Prodi. La sicurezza stradale deve divenire oggetto di azione coordinata dei ministeri che dovrebbero occuparsene. Il coordinamento deve stare “in mano” al presidente del Consiglio».

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