COSENZA «Sovraffollamento e carenza di personale di Polizia». La casa circondariale di Cosenza è in crisi, come tutte le strutture carcerarie italiane. Il consigliere regionale e commissario provinciale di Italia dei valori, Mimmo Talarico, ha voluto toccare con mano la realtà difficile del carcere di Cosenza. Ricavandone un`idea chiara: «La struttura dovrebbe ospitare 209 persone, mentre allo stato ve ne sono ospitate 359 con conseguenze gravi di coabitazione in celle inevitabilmente troppo piccole. A tal proposito il recente provvedimento ”sfollacarceri” emanato dal nuovo Governo non muta nella maniera più assoluta la situazione esistente. Anche l’organico della polizia penitenziaria risulta essere sottodimensionato rispetto ai compiti e alle delicatissime funzioni da svolgere». Un quadro complicato, nel quale, comunque, il consigliere dipietrista intravede qualche spiraglio: «Nonostante queste difficoltà ho avuto modo di conoscere funzionari ed educatori motivati e competenti, animati da un grande senso di responsabilità. Ho colto in loro la volontà di perseguire, sia pure in condizioni difficili la missione della rieducazione sancita dalla nostra Costituzione. Non mancano, inoltre, le iniziative di formazione e di studio in raccordo con il mondo esterno. La struttura appare in buono stato fisico ed efficiente l’organizzazione generale. Colpisce che a ridosso della cinta carceraria stia sorgendo un fabbricato a più piani destinato a civili abitazioni con vista sul campo sportivo e sulle aree di passeggio dei detenuti. Non credo che i costruttori e gli amministratori comunali, al momento del rilascio della concessione edilizia, siano stati ispirati da uno spirito di integrazione tra i detenuti e la società civile». Talarico, nel corso della visita, ha incontrato il direttore dell’istituto, Filiberto Benevento, e il comandante della polizia penitenziaria, commissario Pietro Romano.
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