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Il pentito Di Dieco indagato per calunnia

REGGIO CALABRIA Il collaboratore di giustizia Antonio Di Dieco sarebbe indagato per calunnia dalla Procura di Reggio Calabria. La notizia è stata pubblicata sul blog “Guardie e ladri” dal collega R…

Pubblicato il: 29/12/2011 – 14:00
Il pentito Di Dieco indagato per calunnia

REGGIO CALABRIA Il collaboratore di giustizia Antonio Di Dieco sarebbe indagato per calunnia dalla Procura di Reggio Calabria.
La notizia è stata pubblicata sul blog “Guardie e ladri” dal collega Roberto Galullo che fa riferimento a un incontro avvenuto al Cedir tra l`avvocato del pentito, Claudia Conidi, e il procuratore capo di Reggio Giuseppe Pignatone.
Stando alla sintesi fatta sul sito e a quanto affermato dal legale del collaboratore, a quest`ultimo Pignatone avrebbe comunicato che «nulla si muoverà rispetto alla richiesta di ripristinare il programma di protezione nei confronti di Di Dieco e dei suoi familiari, e che il pentito è iscritto a notizia di reato per calunnia nei confronti di Lo Giudice».
Una calunnia ipotizzata perché «sarebbe stata riscontrata una “falsità documentale”». Il 29 luglio Di Dieco aveva riferito ai pm reggini di aver appreso a Roma, nel carcere di Rebibbia, dallo stesso Lo Giudice che contro il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna era stato scatenato un complotto per colpire non solo il magistrato di Reggio ma anche il numero uno della Dna, Piero Grasso.
Un particolare: di quel complotto sarebbero stati a conoscenza anche altri tre collaboratori di giustizia: il reggino Consolato Villani e i siciliani Gaetano Abaco e Agesilao Mirisola.
In attesa di capire se pure gli altri pentiti abbiano confermato le dichiarazioni di Di Dieco e se questo abbia avuto la possibilità di un contatto fisico e verbale con Lo Giudice all`interno del carcere di Rebibbia, l`avvocato Conidi ha chiesto alla Procura di Reggio una comunicazione scritta in merito all`iscrizione del suo assistito nel registro degli indagati.
«Di Dieco è stato precisissimo a indicare ogni circostanza – ha aggiunto il legale -. Ecco perché mi meraviglia la sua iscrizione nel registro degli indagati per calunnia. Lui è stato sentito a Rebibbia e, in ordine a un reato che sarebbe stato commesso in quel carcere, credo che sia competente la Procura di Roma e non quella di Reggio».

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