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Tentata estorsione, arrestata direttrice di un asilo

REGGIO CALABRIA Tentata estorsione nei confronti di alcune insegnanti, inadempimento e frode nella fornitura del servizio e abuso dei mezzi di correzione e disciplina. Sono le accuse formulate nei …

Pubblicato il: 05/01/2012 – 19:14
Tentata estorsione, arrestata direttrice di un asilo

REGGIO CALABRIA Tentata estorsione nei confronti di alcune insegnanti, inadempimento e frode nella fornitura del servizio e abuso dei mezzi di correzione e disciplina. Sono le accuse formulate nei confronti di Marta Sarica, direttrice della scuola dell’infanzia “Charlie Brown” di Reggio, che è stata posta agli arresti domiciliari mentre la struttura (che continua a funzionare) è stata oggetto di sequestro. La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale della città dello Stretto, che ha anche emanato un obbligo di dimora nella frazione di residenza per la figlia della direttrice dell’asilo, Margherita Sirena Geniale. Quest’ultima, secondo quanto riferisce la Questura di Reggio Calabria, deve rispondere con la madre solo della circostanza di «aver usato minacce nei confronti delle insegnanti della “Charlie Brown”, in questo palesandosi un tentativo di estorsione nei loro confronti, per indurle a rinunciare a rivendicare i loro diritti davanti al giudice».
Nei confronti della Sarica gli addebiti sono anche altri. La donna, in particolare, si sarebbe resa responsabile di «inadempimento e frode nella fornitura del servizio, in quanto falsificava il numero degli alunni al fine di procurarsi un ingiusto profitto dalla corresponsione dei contributi statali, provinciali e comunali, per la gestione di due sezioni artificiosamente create»; nonché di «abuso dei mezzi di correzione e disciplina».
Le indagini, spiega la polizia, sono partite dalla segnalazione di alcune ex collaboratrici della struttura, che durante il periodo in cui hanno lavorato all’interno dell’asilo, avrebbero «assistito a episodi di maltrattamento nei confronti dei piccoli. In seguito alle dichiarazioni rese dai testimoni, il pubblico ministero Tripodi ha autorizzato intercettazioni ambientali, grazie alle quali è stato possibile far luce sugli episodi che accadevano all`interno dell`asilo». Per oltre un mese ciò che accadeva all’interno della struttura è stato filmato. Sul fronte più delicato, cioè quello dell’eventuale consumarsi di episodi di possibili maltrattamenti, gli stessi inquirenti precisano che non si sono «riscontrate situazioni di particolare gravità». Tuttavia, «si è accertato che i metodi della direttrice erano caratterizzati da trascuratezza verso le esigenze dei bambini e sovente dal facile ricorso a punizioni che improntavano le relazioni educative sul timore piuttosto che sulla attenzione». Sarebbe stato invece «accertato» lo «sfruttamento del lavoro dipendente e di frode in danno della pubblica amministrazione (sulla quantità e qualità dei servizi prestati), mostrando ancora una volta la necessità di adeguati controlli nel settore».

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