Ultimo aggiornamento alle 20:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

«Gay anormali». Bufera su Franco Bruno

«L`organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell`omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunc…

Pubblicato il: 11/01/2012 – 13:34
«Gay anormali». Bufera su Franco Bruno

«L`organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell`omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunce dei gay non mi fanno paura». L`omosessualità è «anormalità», parola di Franco Bruno. Monta sul web la polemica sul 63enne psicologo e criminologo cosentino, dopo che Repubblica rilancia le sue dichiarazioni a Pontifex, blog che ospita spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Punto di ritrovo degli ultracattolici, si tratti di vescovi emeriti o di politici. Come Domenico Scilipoti, anche lui sceso in campo, in queste ore, per difendere Ripa, definendo «l`omosessualità una cosa anormale».  
Quella di Bruno, che è peraltro docente universitario a Salerno e alla Sapienza di Roma, è una “ricaduta”: nel 2009, infatti, fu al centro di una denuncia all`Ordine dei Medici, da parte di Arcigay, in relazione ad alcune affermazioni in cui contestava la depatologizzazione dell`omosessualità decisa, nel 1990, dall`Organizzazione mondiale della Sanità (ma in quell`occasione le sue posizioni era state ritenute legittime dall`Ordine, che di fatto respinse la denuncia). Ora Bruno, ospite dei salotti televisivi per commentare i casi di cronaca nera, scende in campo a fianco dell`ormai ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dopo aver insultato il governatore della Puglia, Nichi Vendola, definito «signorina».
«Siamo nel campo, quando la omosessualità non viene scelta volutamente, di anormalità funzionali essendo il sesso volto naturalmente alla procreazione – aveva spiegato Bruno a Pontifex –. L`omosessuale nato lo è per un disturbo di personalità legato, probabilmente, ad una errata assimilazione dei ruoli dei genitori, o anche a cause organiche che sarebbe complicatissimo spiegare. Tuttavia, è nella stessa situazione, dal punto di vista concettuale, di chi è handicappato, sordo o cieco. Per queste categorie, con una certa ipocrisia si dice diversamente abili, non vedenti e simili. Il gay è diversamente orientato per la sessualità e quel diversamente la dice lunga sulla normalità».
E ancora: «Chi dice che padre e madre sono contenti o accettano la diversità del figlio, mentono sapendo di mentire. Per due genitori, sapere che il proprio figlio ha questa orientazione, è un trauma anche grande. Magari lo superano o riescono ad elaborarlo, ma il colpo è molto forte. Questo fatto denota che anche a livello di comune sentire, e non è roba da poco, la omosessualità va considerata anormalità». Sull`Oms il suo giudizio in passato era stato impietoso: «Quando i colleghi americani hanno sdoganato l`omosessualità dalle patologie, hanno fatto un grave danno e io sono contrario a quanto sostiene l`Organizzazione Mondiale della sanità. L`omosessuale, al quale va dato ogni rispetto, è clinicamente un malato, ovvero soffre di un disturbo patologico che lo altera. Inutile che questi signori vogliano convincerci che i normali siano loro. Ma sono sostenuti, parlo fuor di metafora, da lobbies potenti e forti».
In un`altra occasione, riporta il sito del quotidiano diretto da Ezio Mauro, Bruno aveva affermato: «Io ho il diabete. Non mi offendo se qualcuno mi dice che sono malato, è la realtà. Bene, per quale motivo gli omosessuali si offendono se qualcuno, correttamente, parla di patologia? Una eccessiva tolleranza verso stati di anormalità, e l`omosessualità tale va considerata, ci porta alla conclusione che la gente si confonda e non capisca più cosa è il bene e che cosa è il male».
Lo psichiatra ha precisato ma è rimasto sulle sue posizioni: «Io ho sempre detto che ho il massimo e assoluto rispetto per chi compie scelte di altro tipo rispetto al mio e naturalmente questo non implica nessuna malattia, ma secondo me è una condizione di diversità. Lungi da me giudizi discriminatori o l`omofobia, ma contesto al mondo gay il tentativo di impedirmi di dire quello che penso».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x