ROSARNO Non si esclude l`origine dolosa nell`incendio che ieri sera poco dopo le 21 ha quasi distrutto l`auto di proprietà dell`assessore allo Sport e al commercio del Comune di Rosarno, Michele Fabrizio, che era parcheggiata in una traversa adiacente alla centralissima piazza Valarioti. L`assessore era impegnato in una riunione di maggioranza che si stava svolgendo in una sede politica quando è stato chiamato da un passante che gli ha comunicato che la sua auto era in fiamme. Sul posto si sono recati i vigili del fuoco di Polistena e i carabinieri della locale tenenza. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri per accertare l`origine dell`incendio, che se dovesse essere doloso aggrava la difficile situazione della città di Rosarno. Nei giorni scorsi un altro assessore della giunta Tripodi, Teodoro De Maria, è stato oggetto di tre intimidazioni con il taglio di numerosi alberi in terreni di sua proprietà.
SINDACO INTIMIDITO Il primo cittadino di Rosarno, Elisabetta Tripodi, nei mesi scorsi, si è trovata sulla scrivania una lettera firmata dal boss detenuto Rocco Pesce e che, particolare che ha fatto sobbalzare l`amministratore, era contenuta in una busta intestata Comune di Rosarno. Il presunto mittente, condannato all`ergastolo e ristretto nel carcere milanese di Opera, nel testo sottoposto al vaglio degli inquirenti si è lamentato con la Tripodi per due azioni amministrative specifiche e realmente poste in essere dal Comune nel recente passato. Pesce ha rimproverato nella lettera la recente costituzione di parte civile dell`amministrazione comunale nel processo “All Inside”, che vede alla sbarra molte persone affiliate o gravitanti nella stessa famiglia di `ndrangheta di cui fa parte il detenuto 56enne, e inoltre si era lamentato per lo sgombero di un immobile occupato dalla madre e dal fratello del boss.
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