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Sciopero della fame per riottenere il posto di lavoro

SAN GIOVANNI IN FIORE Ritrovarsi a cinquant’anni senza un lavoro e senza un sussidio di disoccupazione. È la triste storia di Aldo Di Falco, Domenico Nuoto e Antonio Talerico, per anni addetti alla…

Pubblicato il: 12/01/2012 – 15:22
Sciopero della fame per riottenere il posto di lavoro

SAN GIOVANNI IN FIORE Ritrovarsi a cinquant’anni senza un lavoro e senza un sussidio di disoccupazione. È la triste storia di Aldo Di Falco, Domenico Nuoto e Antonio Talerico, per anni addetti alla manutenzione dell’ospedale civile di San Giovanni in Fiore e del distretto sanitario licenziati un anno e mezzo fa, quando il contratto a termine dei precari di “Obiettivo Lavoro” fu messo in discussione. Mentre per i restanti precari fu aperto un tavolo di trattative e a ricollocazione negli stessi posti, per loro tre fu decretato il licenziamento. Una storia che ha del clamoroso vista la scelta di “cancellare” solo gli addetti alla manutenzione tre a San Giovanni e ben 19 a Castrovillari. Il loro grido di dolore è esploso nella giornata di martedì quando hanno intrapreso la scelta clamorosa di iniziare lo sciopero della fame, nell’atrio dell’ingresso dell’ospedale florense. Tre sede sdraio, coperte e piumini posti a due metri dalla direzione sanitaria con sindacalisti, familiari e operatori sanitari pronti a dare attestati di stima nei confronti dei tre precari. Volti tirati e stanchi, con occhi che esprimono sentimenti di rabbia mista ad orgoglio. «Abbiamo aspettato inutilmente – raccontano – un nuovo bando, che potesse far chiudere questo momento nero per le nostre famiglie. Da parte dell’allora commissario e ora direttore generale dell’Asp 5 di Cosenza c’era stata la disponibilità di inserirci in un nuovo bando, che doveva essere pubblicato entro il 31 dicembre scorso. Ma del bando, come succede spesso, nessuna traccia». Decisi ad andare avanti a oltranza Di Falco, Nuoto e Talerico nel raccontare la loro triste vicenda concordano nel chiedere «perché avendo dato la proroga di sei mesi ai nostri colleghi e avendo in bilancio risorse per coprire un’intera annualità l’Asp non ha ritenuto preparare un nuovo bando con l’inserimento della manutenzione?». Ma non solo. I precari sangiovannesi, ormai da più di trenta ore in regime di sciopero della fame, ribadiscono che «oltre al danno, il 2012 ha portato anche la beffa. Siamo venuti a conoscenza anche l’Asp 5 di Cosenza ha fatto 88 nuovi contratti di lavoro. Non crediamo che siamo noi – concludono – la vera causa del deficit sanitario cosentino!».

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