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Caso "Fallara": il 15 marzo inizia il processo a Bruno Labate

Come anticipato dal Corriere della Calabria nei giorni scorsi, il gup Daniela Oliva ha fissato il giorno della prima udienza preliminare del processo a carico di Bruno Labate, imputato con l’accusa…

Pubblicato il: 14/01/2012 – 0:36
Caso "Fallara": il 15 marzo inizia il processo a Bruno Labate

Come anticipato dal Corriere della Calabria nei giorni scorsi, il gup Daniela Oliva ha fissato il giorno della prima udienza preliminare del processo a carico di Bruno Labate, imputato con l’accusa di peculato e truffa.
Difeso dagli avvocati Pasquale Foti e Antonino Scimoni, l’architetto coinvolto nel caso Fallara dovrà comparire davanti al gup il prossimo 15 marzo. L’accusa sarà rappresentata dai pubblici ministeri Francesco Tripodi e Sara Ombra che hanno coordinato l’inchiesta assieme al procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza.
La Procura il 30 dicembre aveva chiesto il rinvio a giudizio per Bruno Labate che dovrà decidere se essere processato con il rito ordinario o con il rito abbreviato.
Secondo gli inquirenti, l`architetto avrebbe percepito dal Comune di Reggio Calabria, soldi che non gli erano dovuti. Ad accreditarli sul suo conto corrente era stata l`ex dirigente del settore Finanze e Tributi Orsola Fallara, morta nel 2010 per aver ingerito acido muriatico proprio mentre era al centro dell`inchiesta sulla voragine delle casse del Comune.
Una parte di quei soldi, circa 160mila euro, sono stati restituiti da Labate all`amministrazione comunale. Il reato di truffa aggravata, inoltre, riguarda una serie di altri incarichi che prima dell`agosto 2010 la Fallara aveva assegnato all`indagato che, nel giro di pochi mesi, aveva indebitamente percepito dal Comune di Reggio Calabria qualcosa come 850mila euro. In sostanza, Labate (che per un periodo ha avuto una relazione sentimentale con l`ex dirigente al Bilancio) veniva pagato come tecnico esperto del settore Lavori pubblici per il quale avrebbe progettato il verde attrezzato in via Cava e nei quartieri di Tremulini, Arghillà, Saracinello e San Giovannello, la riqualificazione di Via Carrera e un’area giochi nella zona dell`aeroporto dello Stretto. Ma anche la riqualificazione del depuratore di Ravagnese. Tutte opere per le quali gli avvocati della difesa hanno prodotto ai magistrati i progetti e le determine dirigenziali del settore Lavori pubblici del Comune di Reggio. Labate deve restituire al Comune oltre 550mila euro dopo aver subito il sequestro dei conti correnti e dell`abitazione di Roma.
Ritornando al processo, davanti al gup Oliva l’amministrazione comunale potrebbe costituirsi parte civile in attesa che si concluda anche il secondo troncone dell’inchiesta che vede indagati l’ex sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti, oggi governatore della Calabria, e i tre revisori dei conti Carmelo Stracuzzi (oggi in servizio alla Regione), Domenico D’Amico e Ruggero Alessandro De Medici.
Nei loro confronti i pm hanno chiesto la proroga delle indagini che ruotano attorno a una pesantissima relazione  sulle casse del Comune. I periti nominati dalla Procura hanno accertato, per i soli due anni oggetto delle indagini un “buco” di 87 milioni di euro, che sarebbero parte dei 170 milioni di cui parlano gli ispettori del ministero dell`Economia per il disavanzo maturato dal 2006 al 2010.

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