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Omicidio Bruciafreddo, l`alibi di Nino Perla

«Il giorno dell’omicidio di Eduardo Bruciafreddo ero a casa con la mia famiglia per festeggiare il compleanno di mio padre». Assistito dall’avvocato Francesco Calabrese, il ventiduenne Antonino Per…

Pubblicato il: 14/01/2012 – 1:15
Omicidio Bruciafreddo, l`alibi di Nino Perla

«Il giorno dell’omicidio di Eduardo Bruciafreddo ero a casa con la mia famiglia per festeggiare il compleanno di mio padre».
Assistito dall’avvocato Francesco Calabrese, il ventiduenne Antonino Perla si è difeso in carcere dall’accusa di essere il killer che ha commesso l’omicidio a Ravagnese la sera del 3 agosto 2010.
L’indagato, arrestato dalla squadra Mobile, ha risposto a tutte le domande del giudice per indagini preliminari Adriana Trapani che ha firmato nei sui confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Nino Perla avrebbe ucciso Bruciafreddo come conseguenza a un litigio che si è consumato poche settimane prima dell’omicidio davanti al locale il “Gatto matto” che si trova in una traversa del corso Garibaldi, in pieno centro storico.
I due ragazzi avevano avuto una discussione perché Perla avrebbe urtato il bicchiere della vittima. Dopo gli schiaffi i due rivali si erano resi conto che le rispettive famiglie erano in buoni rapporti. A quel punto Eduardo Bruciafreddo aveva giustificato la discussione nei giorni successivi con don Giorgio (in realtà il suo nome è Matteo Perla, padre dell’indagato) oggi in carcere perché coinvolto nell’inchiesta “Alta tensione” contro la cosca Borghetto-Zindato.
L’accusa si fonda sulle dichiarazioni di Maurizio Bruciafreddo che si trovava a casa del fratello quando quest’ultimo è stato ucciso. In particolare il testimone, stando a quanto sostiene, avrebbe riconosciuto il killer mentre quest’ultimo si allontanava dal luogo del delitto.
Versione che è stata contestata da Nino Perla davanti al giudice. L’indagato, infatti, ha sostenuto che con il fratello della vittima ha sempre avuto un buon rapporto. A dimostrazione di ciò, infatti, Perla ha dichiarato di aver partecipato assieme a Maurizio Bruciafreddo il 6 gennaio scorso a una cena, a base di frittole, a casa di un amico comune: «Se io avessi ucciso Eduardo, certamente il fratello non avrebbe partecipato».
Prima che terminasse l’interrogatorio, Nino Perla ha aggiunto che ci dovrebbe essere anche un video, girato la stessa sera della cena, che lo riprende assieme a Maurizio Bruciafreddo, pochi giorni prima del suo arresto. Un video che, forse, l’imputato potrebbe essere in grado di fornire agli inquirenti.
lu.mu.

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