Discarica di Alli, il sindaco e i cittadini di Sellia Superiore protestano a Catanzaro

È uno dei Comuni più virtuosi della nostra regione nelle politiche ambientali e, in particolare, nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Ma Sellia Superiore, centro della Presila catanzarese, vive ormai una condizione esasperata, a causa del blocco della discarica di Alli che sta penalizzando fortemente le “buone prassi” dell’amministrazione guidata da Davide Zicchinella. Quest’ultimo ha promosso il sit-in di protesta, messo in atto assieme ai componenti della giunta e ad alcuni suoi concittadini, davanti alla Prefettura di Catanzaro per evidenziare le difficoltà della situazione. I manifestanti hanno raggiunto il capoluogo a bordo di un mezzo del Comune per esternare il loro disagio legato ai problemi del conferimento dei rifiuti nella struttura di San Pietro Lametino dove, hanno spiegato, più volte l`unico mezzo comunale è stato costretto a lunghe e infruttuose attese senza poter conferire e poi fare ritorno in paese. Successivamente, il gruppo di amministratori e cittadini è stato ricevuto dal prefetto Antonio Reppucci che ha assicurato il proprio interessamento. «Il nostro è il comune più virtuoso in Calabria per la differenziata – ha spiegato Zicchinella – per come riconosciuto da Arpacal e Legambiente nel 2009 e nel 2010 ma quello che sta accadendo ci preoccupa molto. Oltre ai problemi che condividiamo con altri centri del catanzarese per la situazione venutasi a creare con la chiusura di Alli, rischiamo seri problemi finanziari dal momento che il nostro mezzo è costretto ad andare e venire cinque volte dal sito senza poter conferire. Della questione ho investito il commissario per l`emergenza ma senza ottenere a tutt`oggi alcuna risposta. Per risolvere la questione ed evitare il dissesto del nostro che è un piccolo comune – aggiunge Zicchinella – chiediamo un calendario di conferimenti o in alternativa di poter portare il materiale nella discarica di Crotone. Ai colleghi amministratori chiediamo di fare fronte comune».