«La Regione non è più un bancomat da cui attingere nel momento del bisogno». Poi, continuando sempre a mo` di battuta: «Prima vedere cammello, altrimenti non cacciamo una lira». L’assessore alla Cultura Mario Caligiuri, facendo riferimento ai precedenti sperperi, apre la riunione, svoltasi oggi al centro agroalimentare presso la Fondazione Terina, sul tavolo tecnico di coordinamento dei poli regionali di innovazione, alla presenza di Massimiliano Ferrara, Danilo Farinelli e Alberto Felice De Toni, dal titolo: “Il futuro non si aspetta, il futuro si prepara”.
Ambiziosi i propositi dell`assessore: «Investire nell`innovazione è importante per combattere la crisi», spiega, da qui la necessità di creare una rete di ricerca, alimentandola fino a farla crescere il più possibile. Con l’obiettivo finale di creare una struttura permanente di professionalità.
Per creare la rete di ricerca che verrà coordinata da Calabria Innova saranno stanziati 29 milioni di euro. Per attivare gli otto poli di innovazione – su trasporto e logistica, sulle tecnologie della salute, sui beni culturali, sulle tecnologie dell`informazione, sull`agroalimentare, sulle energie rinnovabili e sull`efficienza energetica, sulle tecnologie dei materiali e infine sulle risorse acquatiche, di cui sono stati presentati i progetti durante l`incontro – saranno stanziati 27 milioni di euro. Per istituire un bando sull`attrazione verranno stanziati 25 milioni di euro.
Caligiuri ha elencato varie manovre messe in atto in precedenza e altre che dovrebbero concretizzarsi a breve, cercando di dare lustro al progetto, chiarendo che il buon esito della realizzazione è legato al sostegno delle imprese, delle autorità e di tutto lo Stato. Ha concluso con una sfida: «Trasformare la Calabria da terra di problemi a terra di promesse».
Per quanto riguarda la parte tecnica, il professor De Toni, docente dell`università di Udine, ha illustrato vari schemi dai quali viene fuori, in sostanza, che gli otto progetti che hanno avuto accesso ai finanziamenti, riceveranno 26 milioni di euro dalla regione, 16 milioni da introiti e servizi e 11 milioni da soggetti che si dovrebbero aggregare e troveranno impiego 191 persone, 141 part-time e 50 full-time. Attraverso un`analisi comparata ha spiegato che il progetto sarà realizzabile solo se ci sarà collaborazione, e non competizione, fra i diversi poli, altrimenti oltre al fallimento avverrà il solito spreco di denaro pubblico.
E solo il tempo sarà in grado di dare una risposta a questo interrogativo.
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