REGGIO CALABRIA Paolo Ferrero prova a ricompattare la Rifondazione comunista calabrese. Durante un incontro organizzato a Reggio dalla federazione regionale del partito, il segretario nazionale ha analizzato la situazione italiana nel tentativo di prospettare un’alternativa possibile all’esecutivo Monti, definito il «governo dei banchieri e dei poteri forti». L’idea consiste nel creare un fronte di sinistra che si opponga alle politiche dei «tecnocrati di destra», una proposta da cui ripartire e mediante la quale rinserrare le fila di un partito in crisi, a livello nazionale ma anche in Calabria, a partire da Reggio. «Dopo Berlusconi – osserva Ferrero – noi abbiamo spinto per le elezioni, invece ci troviamo con un governo che è espressione delle classi dominanti italiane. Si è subito messo in campo un altro stile: moralità e austerità contro l’edonismo e l’immoralità del passato. Ma nella sostanza è cambiato poco, a pagare la crisi sono ancora i lavoratori e il ceto medio».
Ad aggravare una situazione già complicata, secondo Ferrero, è stata una «manovra iniqua e recessiva, nella quale non c’è nulla che contrasti la speculazione finanziaria. Si discute di liberalizzazioni inutili, non si parla affatto di lavoro e occupazione». Il fine sembra chiaro: «Il meccanismo – continua il leader Prc – è privatizzare tutto a sfavore dei lavoratori. Si stanno attuando politiche che favoriscono il 10% della popolazione a scapito del restante 90%». Non mancano, in questa disamina, reprimende all’indirizzo del Pd – principale supporter del governo Monti – ma anche proposte per tentare di arginare la crisi: «O si costruisce una sinistra che sia un reale punto di riferimento per i cittadini o il rischio è che si arrivi a una crisi sociale i cui sbocchi sono imprevedibili. Bisogna ricostruire un rapporto con Idv e Sel, al fine di costruire l’opposizione al governo dei poteri forti». Ferrero mette in campo due progetti da cui ripartire e rimettere in moto la crescita: «Istituire il salario sociale per i disoccupati e indirizzare i soldi destinati a spese inutili a favore delle politiche sul lavoro e della tutela e del riassetto del territorio. È necessario ripristinare regole che limitino il potere del capitalismo finanziario. Oggi più che mai il ruolo dei comunisti è di spiegare come attraverso la new economy si metta in atto uno sfruttamento sistematico delle classi meno abbienti».
Rocco Tassone, segretario regionale di Rifondazione, concentra invece la sua attenzione alle dinamiche calabresi, con un focus sulla città di Reggio: «Le contraddizioni di questo territorio, in riva allo Stretto aumentano a dismisura. La città in questi anni ha espresso un modello politico deteriore che si cerca di applicare a livello regionale». Dello stesso tenore l’intervento del coordinatore provinciale reggino, Flavio Loria: «Siamo qui perché non ci siamo arresi alla degenerazione della politica. Rifondazione è ancora presente e non molla. È un partito ferito che però ha voglia di ripartire. È ora di dire basta al degrado politico della città e della regione».
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