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Naufraga il fatidico "sì" sulla Concordia, promessi sposi fanno causa alla società

CATANZARO Volevano coronare il loro sogno d`amore proprio come accadeva nelle scene di “Love Boat”, (la famosa serie televisiva girata su una nave da crociera), ma il desiderio di pronunciare il fa…

Pubblicato il: 19/01/2012 – 18:19
Naufraga il fatidico "sì" sulla Concordia, promessi sposi fanno causa alla società

CATANZARO Volevano coronare il loro sogno d`amore proprio come accadeva nelle scene di “Love Boat”, (la famosa serie televisiva girata su una nave da crociera), ma il desiderio di pronunciare il fatidico “sì” è naufragato assieme alla “Concordia”. Così avevano pianificato il loro matrimonio in crociera da oltre sei mesi: lui, Alessandro T., 32 anni, di Catanzaro, lei, Fabiola G., di Olbia, di 30, sarebbero dovuti convolare a nozze sulla Costa Concordia il 15 gennaio 2012, circa un anno e mezzo dopo che si erano conosciuti a Tropea (Vv) dove la promessa sposa aveva trascorso le vacanze estive del 2010. A rendere nota la vicenda sono gli avvocati dei due promessi sposi, Lorenzo Amore, Marco Angelozzi e Giacinto Canzona, del foro di Tivoli, che annunciano un`azione legale da parte dei loro assistiti nei confronti della società armatrice. La giovane coppia nel pomeriggio del 13 gennaio 2012 si era imbarcata al porto di Civitavecchia per il tanto desiderato viaggio assieme a una decina di parenti stretti e amici venuti dalla Sardegna e dalla Calabria. Alessandro e Fabiola, raccontano gli avvocati, «erano a cena con i loro ospiti, quando in pochi minuti si è consumata la tragedia». I fidanzati sono stati tratti entrambi in salvo su una scialuppa. Stessa fortunata sorte per tutti gli invitati imbarcati su altre due scialuppe». La coppia ha contattato i legali di famiglia, Lorenzo Amore, Marco Angelozzi e Giacinto Canzona raccontando l`accaduto e conferendo loro il mandato di richiedere alla Costa Crociere il risarcimento di tutte le spese sostenute e dei danni subiti per il matrimonio mancato. I legali chiederanno alla Compagnia di navigazione, sulla base di una sentenza della Cassazione, il risarcimento di tutti i danni, anche quelli morali, tramite una class action «alla quale i viaggiatori coinvolti – spiegano – possono aderire inviando una mail a classactionconcordia@libero.it».

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