Esplosione di gas a Massa, ferito anche un operaio catanzarese

MASSA CARRARA Vertice in Procura a Massa tra magistrati, forze dell`ordine e tecnici della Snam per accelerare il ripristino dell`erogazione del gas dopo l`esplosione del metanodotto avvenuto ieri, a Barbaresco di Tresana, durante i lavori di manutenzione. L`esplosione ha provocato dieci feriti: il più grave è un operaio bulgaro di 22 anni, Giorgio Dimitrov. È ricoverato al Centro grandi ustionati dell`ospedale Sant`Eugenio di Roma. Gravi anche le condizioni dell`altro operaio della ditta che stava effettuando i lavori, Francesco Panfino, 47 anni, originario di Nicastro in provincia di Catanzaro. Al Centro grandi ustionati dell`ospedale Sampierdarena a Genova sono ricoverate invece Maria Santini, 65 anni e la figlia Monica Amedei, 43 anni. Il sindaco di Tresana, Oriano Valenti, ha raccontato di aver sentito dire che un operaio trasformato in torcia umana per spegnere le fiamme che lo stavano avvolgendo si è tuffato nel piccolo torrente Penelo che corre accanto al luogo dell`esplosione. I quattro non sono in pericolo di vita. I Comuni ancora al freddo sono Aulla, Podenzana, Fivizzano, Tresana, Licciana Nardi e Pontremoli: 25mila persone coinvolte. «Il summit – ha detto il procuratore capo Aldo Giubilaro – è improntato anche ad un`accelarazione dei tempi per far riavere il gas a famiglie, scuole, ospedali. Per quanto riguarda l`inchiesta è aperto un fascicolo per il momento contro ignoti. Le ipotesi di reato sono crollo colposo e lesioni colpose». Il magistrato ha parlato anche della dinamica: «È ancora presto per avere un quadro chiaro. Sappiamo che si è spezzato un tubo durante dei lavori di manutenzione e poi una scintilla scaturita da un escavatore ha innescato l`esplosione».