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REALE |«Una cortesia nei controllini» grazie all`amico della Telecom

«Una cortesia nei controllini». Sapeva di essere intercettato e aveva chiesto a un dipendente della Telecom di verificarlo. È lo stesso Guglielmo Quartucci (il medico arrestato nell`operazione “Rea…

Pubblicato il: 20/01/2012 – 15:57
REALE |«Una cortesia nei controllini» grazie all`amico della Telecom

«Una cortesia nei controllini». Sapeva di essere intercettato e aveva chiesto a un dipendente della Telecom di verificarlo. È lo stesso Guglielmo Quartucci (il medico arrestato nell`operazione “Reale-Ippocrate”) a dirlo in una conversazione finita nelle carte degli inquirenti. Attraverso il dipendente della società telefonica, Mario Puntillo (indagato), Quartucci cercava di filtrare le sue telefonate.  Nell`agosto dello scorso anno – è scritto nell`ordinanza – Vincenzo Cesareo confidava all’amico Quartucci il sospetto che entrambi fossero intercettati, per cui quest’ultimo contattava Mario Puntillo, dipendente della Telecom chiedendogli di eseguire controlli sui numeri di telefoni fissi e mobili utilizzati da lui e dal suo amico. La mattina del 17 agosto del 2010, si registrava il primo contatto tra Guglielmo Quartucci e Mario  Puntillo. Nella circostanza Quartucci chiedeva a Puntilo  di fargli “una cortesia…dei controllini”, innanzitutto sulla sua utenza (“vedi il mio, vedi”). Dalla lettura del dialogo si evince chiaramente che Puntillo non manifestava alcuna difficoltà (“sì, va bene! Ci vado nel pomeriggio”) e si mostrava sicuro (Quartucci: “Ma tu riesci sì?”; Puntillo: “si vede, come no”). Precisava, inoltre, che quel giorno non avrebbe dovuto lavorare, ma aggiungeva che sarebbe andato il pomeriggio stesso in ufficio perché in tal modo avrebbe avuto “più tempo” per un controllo approfondito.
Già questa prima parte del dialogo risulta inquietante: «Il dipendente Telecom, infatti, – scrivono gli inquirenti – innanzitutto si metteva subito a disposizione di Quartucci, come se questi gli avesse davvero chiesto una mera cortesia e non di commettere un reato. Addirittura, inoltre, riferiva che avrebbe eseguito il controllo quello stesso pomeriggio, anche se non doveva recarsi al lavoro. Gli accertamenti eseguiti non hanno consentito di accertare le ragioni della disponibilità manifestata da Puntillo né la natura del rapporti esistente fra i due, certo è che la facilità con la quale l’indagato poteva procurarsi informazioni coperte dal segreto d’ufficio appare di estrema gravità». E non si trattava di un episodio isolato.
Sempre quel pomeriggio Quartucci telefonava a Cesareo e, utilizzando un lessico criptico, gli riferiva di aver contattato Puntillo per le verifiche sui loro numeri («quell’“ambasciata” l’ho fatta io!») e aspettava che il dipendente della Telecom facesse le sue verifiche («Domani mattina mi dicono “vita e miracoli e tutto»). Nella circostanza Cesareo si sincerava del fatto che  Quartucci avesse comunicato a Puntillo tutti i loro numeri di telefono («ha messo tutti quanti sì?») e l’interlocutore confermava («sì, sì, sì, sì»).
Secondo i magistrati, il medico più che chiedere una cortesia  stava dando degli ordini al dipendente della Telecom: «Questi me li dai in tempo record ora… quanto ci metti?… ti chiamo io dai, alle dodici e un quarto cronometra l’orologio…».
Esattamente dopo un quarto d’ora dalla precedente telefonata, Quartucci richiamava Puntillo, il quale gli riferiva che sui primi due numeri che gli aveva fornito «non c’è niente». Precisava che, invece, il numero corrispondente al centralino dell’ospedale di Praia a Mare, gli stava dando dei problemi («non me lo trovo questo numero») e Quartucci gli riferiva che si trattava di una utenza interna di un ospedale, per cui Puntillo rispondeva: Ah… allora questo qua lo devo vedere diversamente». Poi aggiungeva che con riferimento all`«altro cellulare» non aveva ancora avuto notizie. Dalle parole di Puntillo si evinceva che questi non era abilitato a fare quel tipo di verifiche, ma stava aggirando l’ostacolo grazie ad un collega disponibile («appena mi chiama ti faccio sapere… ricevo, ti chiamo! I primi due tranquillo… Appena mi chiama, ha detto che mi avrebbe chiamato, appena finisco la ricerca ti chiamo!…»). Quindi Puntillo prometteva che avrebbe richiamato entro qualche minuto per comunicargli le altre informazioni.

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