COSENZA «Apprendiamo dagli organi di informazione che il sindaco ha inviato una lettera ai consiglieri. A noi non è giunto nulla, anche perché parlando di clientele il sindaco ha saggiamente ritenuto di farlo con la sua maggioranza. Ha fatto bene a strigliare i suoi sul malcostume, ma dissentiamo dall`affermazione che il Comune non avrebbe competenze per occuparsi dei temi del lavoro» È quanto afferma, in una nota, l`ex candidato a sindaco di Cosenza, Enzo Paolini. «Noi lo abbiamo detto e scritto in campagna elettorale e non smetteremo di dirlo – aggiunge–. Per appaltare strade e riparare marciapiedi è sufficiente una buona burocrazia. Se si vuole governare ci si deve occupare anche di lavoro, di commercio, di ordine pubblico, di ambiente, di sport, di cultura e di tutto ciò che riguarda la vita delle famiglie. E allora il sindaco farebbe bene a togliere le luminarie e a smettere di dire che il Comune nulla può sul fronte dell`occupazione. A Cosenza si può cominciare pagando la Giseco, cosa che permetterebbe all`azienda di versare gli stipendi ai suoi dipendenti; rendendo pubblica la lista dei fornitori del Comune e prendendo impegni precisi sui tempi di pagamento; stipulando con le banche cittadine un accordo quadro per l`accesso al credito dei soggetti in difficoltà; sostenendo concretamente il commercio; ponendosi come mediatore tra i lavoratori della Madonna della Catena, quelli di Ecologia Oggi e le rispettive proprietà e tra la Dussman e azienda ospedaliera; affrontando una volte per tutte l`annosa questione dei lavoratori delle cooperative o risolvendo i problemi della biblioteca civica. Intanto non viene convocata la Commissione che deve indicare i criteri per la selezione dei 10 posti per il servizio civile, trucco vecchissimo per darsi criteri tagliati su misura delle persone che qualcuno ha interesse a nominare». «Il punto vero – aggiunge Paolini – è che questi mesi abbiamo assistito all`occupazione delle istituzioni e di un uso spregiudicato del proprio potere. Spregiudicatezza che diventava immediatamente remissività e immobilismo quando invece le questioni riguardavano i cittadini e non la microcasta. E invece nulla, solo quell`immobilismo che è correttamente fotografato dalla ricerca del Sole 24 Ore di qualche giorno fa, con il fatto che Occhiuto risulta amministratore tra i meno apprezzati d`Italia e il meno amato di tutta la Calabria. Piuttosto che mandare lettere se Occhiuto ha il coraggio faccia i nomi. Dica chi sono quei consiglieri che lo pressano. E dica anche che in questo momento tra sindaco e maggioranza c`è più di qualche mal di pancia, oppure se c`è una crisi alle porte. Insomma il sindaco avrebbe fatto meglio a parlare direttamente e riservatamente con i suoi consiglieri anche perché il pubblico sermone potrebbe far irritare i cittadini, tutti consapevoli che la più macroscopica operazione clientelare degli ultimi mesi è stata opera proprio del sindaco, il quale ha trasferito i collaboratori del suo studio professionale e i suoi soci in affari nelle stanze del comune attribuendo loro prebende e qualifiche. Con i soldi dei contribuenti».
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