LAMEZIA TERME Alla questioni calabresi non dedica nemmeno un minuto del suo lungo e appassionato intervento. Pierferdinando Casini, arrivato stasera a Lamezia Terme per una manifestazione organizzata dall`Udc calabrese, preferisce volare alto. Ed ai cronisti che gli chiedono conto dell`alleanza tra il suo partito e il governatore Peppe Scopelliti risponde laconico: «La questioni locali sono state affrontate a suo tempo e per questo rimaniamo fedeli all`alleanza stipulata alla Regione». Altro non aggiunge il leader centrista. Almeno pubblicamente. Ai militanti venuti un po` da tutta la Calabria (ma ci sono pure i big locali ad eccezione delle “famiglie” Trematerra e Occhiuto impegnate a Cosenza con Cesa), Casini vuole spiegare la bontà di un`operazione politica, quella della nascita del governo Monti, «di cui rivendichiamo la paternità» e che ha permesso al Paese «di ripartire e non finire in fondo al baratro».
L`ex presidente della Camera riesce a parlare alla pancia del partito e raccoglie applausi soprattutto quando scandisce «che bisogna fare di più con grande attenzione verso l`autoriforma della politica e riconsegnare anche ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari perché questo è un fatto importante: non si può espropriare oltre la gente della possibilità di scegliere i propri parlamentari». Certo, la strada da percorrere non è scevra di pericoli. Casini lo sa bene e mette i suoi in guardia: «Noi abbiamo grandi responsabilità perché governiamo la Regione ed abbiamo personalità importanti che possono contribuire a dare anche a livello parlamentare un supplemento di attenzione verso il Mezzogiorno perché questo governo deve avere più attenzione verso il Sud». Al suo fianco i parlamentari Ida D`Ippolito (in fondo alla sala si mormora che Casini sia venuto a Lamezia proprio per battezzare la sua recente adesione al partito) e Mario Tassone (a cui il presidente del partito tributa una vera e propria standing ovation) sorridono e annuiscono in nome di un orgoglio democristiano ritrovato. Lo fa con meno convinzione Franco Talarico.
Il presidente del consiglio regionale rivendica con forza i risultati ottenuti dal governo regionale ma è allo stesso tempo convinto «che servono grandi sforzi per contrastare le lobby calabresi che vogliono frenare il cambiamento». È un invito a nozze per Peppe Scopelliti. Che attacca a testa bassa: «Noi stiamo giocando la partita della vita in Calabria e sono rammaricato rispetto ad alcuni avvenimenti che si stanno susseguendo in queste ultime settimane». È un crescendo rossiniano quello del governatore: «Il “modello Reggio” non è venuto meno nonostante sia in corso una campagna mediatica tesa a screditare questa classe dirigente. E poi noi abbiamo ottenuto grossi risultati in questo anno e mezzo in cui siamo al governo. Cito solo due esempi: i risultati ottenuti nel campo della sanità e in quello della gestione dei fondi comunitari». Peccato che queste affermazioni arrivino proprio nel giorno in cui una ragazza di 18 anni perde la vita nell`ospedale di Crotone dopo essersi sottoposta al parto cesareo e mentre il prefetto di Reggio Calabria nomina i componenti della commissione di accesso incaricata di accertare la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata a Palazzo San Giorgio.
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