Bomba alla villa di La Rupa, indaga anche la Dda

AMANTEA Una bomba carta. Un ordigno a basso potenziale confezionato, però, in un involucro metallico in modo tale da cagionare più danni possibili. Questa la prima, sommaria valutazione arrivata dagli ambienti investigativi di Paola sull`attentato dinamitardo avvenuto ieri sera ai danni della residenza estiva di Franco La Rupa, ex sindaco di Amantea per diverse legislature nonché ex consigliere regionale dell`Udeur. L`episodio è avvenuto attorno alle 21 quando un forte boato ha interessato la villa al mare – in località Colongi di Amantea – dell`esponente politico. Per l`esplosione – udita anche a grande distanza dal luogo dell`episodio – è crollata una parte di cornicione della casa, oltre a mandare in frantumi i vetri delle finestre della villa. E danni di lieve entità si sono avuti anche all`interno dell`abitazione a causa della forza d`urto dell`ordigno. Mentre, per fortuna, non si sono registrati danni alle persone. L`abitazione, infatti, ubicata in una zona periferica della città, era al momento dell`esplosione disabitata. L`ex primo cittadino, in inverno, risiede abitualmente nella sua casa al centro di Amantea. Mentre questa villetta viene generalmente utilizzata dall`esponente politico per trascorrere le vacanze estive con la sua famiglia. Ad intervenire per primi i carabinieri di Amantea che sono stati allertati da diverse chiamate giunte in caserma. Sul posto si è recato anche il capitano Luca Acquotti, comandante della compagnia di Paola, che sta ora coordinando le indagini per comprendere l`accaduto. Intanto la Procura di Paola ha già aperto un fascicolo sulla vicenda e ha trasmesso gli atti anche alla Distrettuale di Catanzaro. «Le indagini – ha commentato il procuratore capo, Bruno Giordano – sono a trecentosessanta gradi. E abbiamo coinvolto anche la Dda di Catanzaro vista la modalità dell`episodio e la caratura del personaggio coinvolto». Ricordiamo che La Rupa è stato recentemente condannato in primo grado a cinque anni di reclusione nell`abito del processo “Omnia”. Il tribunale di Castrovillari, nel luglio scorso, ha ritenuto l`esponente politico amanteano responsabile del reato di voto di scambio.  Secondo la direzione distrettuale antimafia, l`ex consigliere regionale, nonché capogruppo dell`Udeur in seno al Consiglio regionale per le elezioni del 2005 avrebbe fatto ricorso ai voti procurati dal clan comandato da Antonio Forastefano a fronte del pagamento di 30mila euro e della promessa di ulteriori benefici in caso di vittoria. Ma Franco La Rupa è rimasto coinvolto anche in un`altra importante operazione antimafia condotta dalla Dda di Catanzaro: “Nepetia”.  In quell`operazione scattata nel 2008 che portò anche allo scioglimento del consiglio comunale di Amantea – decisione poi revocata – l`ex sindaco della cittadina tirrenica era stato accusato di scambio elettorale politico mafioso ma anche di avere nascosto, insieme al boss Tommaso Gentile, la reale proprietà di una motonave che, secondo quanto emerso dagli accertamenti della Dda di Catanzaro, era di proprietà degli stessi La Rupa e Gentile. E questo al fine di impedire la confisca dell`imbarcazione utilizzata dalla cosca Gentile per effettuare viaggi da Amantea alle isole Eolie. Tutti episodi che potrebbero essere alla base all`attentato subito ieri sera dell`esponente politico amanteano. Proprio per accertare questa pista l`apertura di un doppio fasciolo: uno, appunto, a Paola; l`altro alla Distrettuale di Catanzaro. «Ci sarà uno stretto coordinamento tra le nostre indagini – ha concluso Giordano – tese a comprendere fino in fondo le motivazioni di questo episodio».