Ultimo aggiornamento alle 9:03
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Negozi in mano alle cosche a Roma: chiesti 28 rinvii a giudizio

Le mani delle cosche nell`economia romana, con quote in attivita` commerciali, bar e ristoranti del centro della capitale. Come il “Cafe` de Paris”, in via Veneto, storico locale degli anni della D…

Pubblicato il: 25/01/2012 – 18:23
Negozi in mano alle cosche a Roma: chiesti 28 rinvii a giudizio

Le mani delle cosche nell`economia romana, con quote in attivita` commerciali, bar e ristoranti del centro della capitale. Come il “Cafe` de Paris”, in via Veneto, storico locale degli anni della Dolce Vita. Per questo motivo la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 28 persone appartenenti ad una cosca collegata al clan della `ndrangheta degli Alvaro. Sono tutti accusati di trasferimento fraudolento di valori finalizzato all`acquisizione di quote societarie, prevalentemente bar e ristoranti, eludendo cos? la normativa riguardante le misure di prevenzione antimafia. Al centro dell`inchiesta l`acquisto di quote societarie che venivano poi intestate a soggetti di comodo molti dei quali già al centro di un procedimento della procura di Reggio Calabria.
L`iniziativa della magistratura romana punta a chiarire la natura sospetta di una molteplicità di investimenti finanziari effettuati a Roma, come l`acquisizione di quote di società che gestiscono esercizi commerciali che hanno destato l`attenzione dei carabinieri del Ros. Secondo chi indaga Vincenzo Alvaro, attualmente agli arresti domiciliari e difeso dall`avvocato Domenico Cartolano, avrebbe avuto la titolarità di numerosi esercizi commerciali a Roma intestati a teste di legno.
Tra i locali finiti nelle mani della cosca `ndranghetista il noto “Cafè de Paris”, già al centro di altre vicende giudiziarie. Poi il “Gran Caffè Cellini” in piazza Alfonso Capecelatro, il “Time out Cafè” di via di Santa Maria del Buon Consiglio, il ristorante “la Piazzetta” in via Tenuta di Casalotto, il bar Clementi di via Gallia, il bar Cami di viale Giulio Cesare, il bar California in via Bissolati, il ristorante “Federico I” in via della Colonna Antonina, la società di pulizie “Miss Clean”. L`indagine culminò nel giugno 2011 con 17 perquisizioni e il sequestro dei bar “Pedone” al Tuscolano e “Il naturista” in zona Salaria.
L` indagine, avviata nel 2007 dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, documenta la penetrazione della cosca Alvaro nell`economia della capitale. Sulle richieste il gup si pronuncera` il 20 febbraio prossimo.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x