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Nuova operazione contro il clan Lampada: arrestati tre finanzieri

REGGIO CALABRIA Arresti, perquisizioni e sequestri di immobili disposti dal gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Dda, sono in corso a Milano da parte della polizia di Stato. L`operazione…

Pubblicato il: 27/01/2012 – 10:36
Nuova operazione contro il clan Lampada: arrestati tre finanzieri

REGGIO CALABRIA Arresti, perquisizioni e sequestri di immobili disposti dal gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Dda, sono in corso a Milano da parte della polizia di Stato. L`operazione riguarda lo stesso filone d`indagine che il 30 novembre scorso ha riguardato il clan `ndranghetista Valle-Lampada, e si sta effettuando in più città italiane. Sono finiti in manette tre finanzieri, tutti in servizio al Gruppo di Milano-guardia di finanza e in carico al Nucleo operativo, che opera nel settore del monopolio statale, sono Michele Di Dio di 34 anni, Michele Noto di 39, e Luciano Russo di 36 anni. Le precedenti indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, avevano al centro il clan Valle-Lampada, già decimato nel luglio del 2010. Erano stati arrestati Giulio Lampada, ritenuto «il regista di tutte le operazioni» e il fratello Francesco, gestori di bar e locali, e veri e propri imprenditori nel settore dei giochi di azzardo, la moglie di quest`ultimo, Maria Valle (ai domiciliari), suo fratello Leonardo, il presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giuseppe Giglio, il cugino medico Vincenzo, il consigliere regionale della Calabria Franco Morelli (Pdl), l`avvocato Vincenzo Minasi, il maresciallo della Guardia di Finanza Luigi Mongelli e un “fedelissimo”, Raffaele Fermino. Nell`ordinanza si facevano poi i nomi di due funzionari che «hanno mostrato di intrattenere relazioni di speciale privilegio e compiacenza con i Lampada»: il direttore di un`agenzia Unicredit di Milano e quello di un`agenzia di Paullo del Credito Bergamasco. Secondo quanto precisato, in mattinata, dalla Questura di Milano, i destinatari delle custodie cautelari della nuova tranche dell`operazione della polizia contro il clan Lampada sono cinque. Tra questi ci sono tre militari della guardia di finanza in servizio a Milano. L`accusa, per essi, sarebbe di corruzione. Gli altri due arrestati, secondo le prime informazioni, non sarebbero invece pubblici ufficiali ma semplici fiancheggiatori. I tre finanzieri, arrestati nella nuova tranche dell`inchiesta milanese sul clan della `ndrangheta dei Lampada-Valle, secondo quanto ricostruito, avrebbero percepito 40mila euro al mese dagli uomini della cosca per chiudere un occhio nei controlli. Secondo l`inchiesta coordinata dall`aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Storari e Dolci, con ordinanza firmata dal gip Giuseppe Gennari, i militari si sarebbero fatti corrompere nella loro attività nel gruppo della finanza di via Valtellina, a Milano. E tra le cinque persone destinatarie di un`ordinanza firmata dal gip di Milano Giuseppe Gennari, nell`ambito dell`inchiesta sul clan dei Valle-Lampada, c`è anche il direttore del lussuoso hotel “Brun”, accusato di favoreggiamento personale. Nell`ambito delle indagini che nei mesi scorsi avevano già portato in carcere un avvocato, un politico e un magistrato calabrese, era emerso che il gip del Tribunale di Palmi Giancarlo Giusti, solo indagato, si faceva pagare viaggi ed escort dagli uomini del clan Lampada. Ai tre militari, da quanto si è saputo, sono stati sequestrati beni per un totale di circa 720mila euro. I tre finanzieri, accusati di corruzione, erano colleghi di Luigi Mongelli, maresciallo della guardia di finanza arrestato il 30 novembre scorso nella prima tranche dell`operazione. I tre finanzieri arrestati, secondo l`accusa, si sarebbero fatti corrompere per chiudere un occhio durante controlli sull`attività del gioco d`azzardo, business fondamentale per la cosca dei Valle-Lampada. Al centro ci sarebbe stato Giulio Lampada, assieme al fratello Francesco, entrambi gestori di bar e locali a Milano e arrestati lo scorso novembre. Oltre ai tre finanzieri, accusati di corruzione, al direttore dell`albergo, accusato di favoreggiamento personale, è finito in carcere con l`accusa di concorso esterno in associazione mafiosa anche Domenico Gattuso, ritenuto dagli inquirenti uno dei soci “chiave” del clan dei Lampada. Gattuso è stato arrestato a Reggio Calabria e sarà portato in carcere a Milano. L`uomo, secondo l`accusa, avrebbe aperto numerose società per conto dei Lampada, avrebbe gestito contatti istituzionali e avrebbe avuto un ruolo nella fuga di notizie riguardo a un`indagine della magistratura calabrese, la cosiddetta operazione “Meta”.
I pubblici ufficiali, accusati di corruzione, sono stati arrestati grazie anche alla collaborazione del nucleo di polizia tributaria di Milano con gli inquirenti. Secondo quanto ricostruito, i tre «ricevevano la promessa e poi si facevano consegnare» si legge nell`ordinanza del gip di Milano Giuseppe Gennari «somme di denaro oscillanti da un minimo di 40mila a un massimo di 60mila euro mensili per un totale non inferiore a 720mila euro nell`arco di un anno e mezzo dal 2008 al dicembre 2009».
Insieme con i tre finanzieri “a libro paga“ è finito in manette Domenico Gattuso, 35 anni, mentre è agli arresti domiciliari Vincenzo Moretti, ex direttore del Gran hotel Brun, che in seguito agli accertamenti svolti dal personale della squadra mobile di Milano sui soggiorni di alcuni soggetti vicini al clan, avrebbe avvertito i Lampada.

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