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Inchiesta contro i Lampada: spunta il nome del direttore del Sismi Nicolò Pollari

Sarebbe l`ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, la fonte romana dell`ex consigliere regionale Franco Morelli, arrestato a fine novembre per concorso esterno in associazione mafiosa. È quanto emer…

Pubblicato il: 27/01/2012 – 13:05
Inchiesta contro i Lampada: spunta il nome del direttore del Sismi Nicolò Pollari

Sarebbe l`ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, la fonte romana dell`ex consigliere regionale Franco Morelli, arrestato a fine novembre per concorso esterno in associazione mafiosa.
È quanto emerge dall`ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dalla gip Giuseppe Gennari di Milano che ha disposto l`arresto di tre finanzieri del secondo Nucleo operativo. Si tratta di Michele Di Dio, di 34 anni, Michele Noto di 39, e Luciano Russo di 36 anni. Per loro l`accusa è di corruzione. Secondo gli inquirenti, i tre militari «ricevevano la promessa e poi si facevano consegnare somme di denaro oscillanti da un minimo di 40mila a un massimo di 60mila euro mensili per un totale non inferiore a 720mila euro nell`arco di un anno e mezzo dal 2008 al dicembre 2009».
In manette sono finiti anche Domenico Gattuso e l`ex direttore del Gran hotel Brun Vincenzo Moretti (quest`ultimo ai domiciliari).
Ritornando a Pollari, stando alla ricostruzione fatta dal pm Ilda Boccassini, il consigliere regionale Morelli avrebbe informato gli esponenti della famiglia mafiosa Lampada, federati con i Condello, circa il filone dell`inchiesta “Meta” che il sostituto procuratore della Dda di Reggio, Giuseppe Lombardo, aveva trasmesso ai colleghi lombardi.
A spiegare i meccanismi ai magistrati di Milano è stato l`avvocato Vincenzo Minasi, anche lui finito in carcere nell`ambito della stessa indagine.
Dopo l`arresto Minasi ha riferito al pm Boccassini circa le amicizie di cui godeva Morelli: «Mi disse che aveva delle buone entrature nei servizi segreti e mi fece il nome di Nicola Pollari. Ora che ho consultato i miei appunti posso dire che l’incontro, se c’è stato ovviamente, con Pollari o qualcun altro dei servizi segreti è da collocare tra il 9 dicembre 2009 e il 21 gennaio 2010. Tenga conto che quando io, come riferirò dopo, ho dato i documenti da me falsificati a Giulio Lampada e quest’ultimo li ha portati a Morelli il 18 gennaio, non posso escludere che Morelli abbia mostrato questi documenti a qualcuno dei servizi, o comunque allo stesso Pollari, dal 18 gennaio al 21 gennaio».
Nel corso degli interrogatorio del 20 dicembre scorso Minasi riferisce ai magistrati il contenuto di un incontro avvenuto all`hotel Michelangelo di Milano dove si stava svolgendo la convention organizzata per la campagna elettorale di Armando Vagliati.
Appartati, vicini al bar, si sono riuniti l`avvocato Minasi, Giulio Lampada e Franco Morelli. I tre discutevano «del procedimento Meta e delle indagini che si stavano svolgendo sia per Lampada sia per i Valle sia per i Condello».
E qui ritorna il nome di Pollari nell`ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dal gip Giuseppe  Gennari di Milano.
Pm Boccassini: Sì, però vorrei che lei spiegasse nel dettaglio quello che riferiva Morelli e quello che ha riferito Giulio Lampada, partendo da Morelli, che venendo dalla Calabria probabilmente portava delle ulteriori notizie, quali? La prego di essere preciso.
Minasi: In quella occasione non portò notizie dalla Calabria, portò notizie da Roma.
Pm Boccasini: Da Roma.
Minasi: Nel senso che lui disse: “Sono stato a Roma dai miei amici, i quali mi hanno confermato che c’è l’indagine su Milano”, e fu quella volta che ebbi proprio la conferma della indagine su Milano, “..che c’è a Milano un’indagine Condello-Valle (Condello-Valle-Lampada, evidentemente) ma al momento non c’è assolutamente niente, anzi in questo preciso momento è tutto fermo”. Queste furono le notizie che portò Morelli da Roma, Lampada ovviamente non disse niente, apprese la notizia come la appresi io, punto.
Pm Boccasini: In questo contesto lei ha già riferito che a dire di Morelli la fonte o una delle fonti romane dello stesso Morelli era Niccolò Pollari; le confermò in quel frangente che le notizie le aveva ricevute da Niccolò Pollari o comunque le fece il nome delle altre persone a cui si era rivolto?
Minasi: No, mi disse soltanto… parlò genericamente dei suoi amici e dei servizi, ma non mi disse Tizio, Caio, Sempronio, cioè non fece dei nomi, ecco. Ha un modo lui di parlare un po’ criptico, anche quando diciamo materialmente non ce ne sarebbe bisogno, parla sempre con un linguaggio un po’ particolare, per esempi, poi parla sottovoce, cerca di storpiare le parole, francamente è una cosa che mi lasciava abbastanza perplesso.
A questo punto è interessante il commento del gip sul rapporto tra la politica, gli apparati dello Stato e la `ndrangheta: «Naturalmente il riferimento ad ambienti dei servizi (riferimento ancora più preciso a proposito del “Nic..” al quale Morelli si rivolgerà più avanti per mostrare alcuni documenti esibiti da Lampada) è preoccupante. La circostanza va evidentemente approfondita, anche perché Minasi (pur prendendo per vere le sue dichiarazioni) parla di circostanze apprese da terzi. Peraltro viene quasi naturale accostare queste asserzioni alla “strana” visita che Giglio Vincenzo farà al capocentro Aisi di Reggio, chiedendo notizie sull`indagine. Difficile pensare di fare certe domande se non si pensa di potere ottenere delle risposte».

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